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Piano Mattei e Global Gateway, così Italia e Ue si espandono

La visita in Italia del Commissario per i partenariati internazionali dell’Unione europea mette in risalto la sinergia esistente tra i due progetti che puntano ad espandere l’influenza globale dei due soggetti che li hanno promossi. Oggi il continente africano è diventato un centro geopolitico di primissimo piano e la vacatio europea degli ultimi due lustri non può che essere sanata da una nuova forma di progettualità. Tramite il Piano Mattei, e quindi una visione non predatoria, il governo italiano intende rafforzare il proprio di ponte tra Europa e Africa

Non solo Ucraina, perché nel Balcani si gioca il derby Occidente vs Cina

Oggi il rischio nei Balcani si chiama Cina, dove sono in essere i contratti Bri che spesso includono clausole che consentono ai Paesi di cedere asset, come i diritti su un porto marittimo, invece di rimborsi in contanti sui prestiti. Tali condizioni hanno portato molti soggetti a paragonare il programma in questione a una vera e propria trappola del debito. Uno scenario che è retrocesso “comunicativamente” in secondo piano a causa della guerra in Ucraina, ma che deve procedere politicamente di pari passo alla cosiddetta riunificazione dei Balcani, obiettivo europeo a cui anche l’Italia lavora

Sì da Witkoff alle garanzie di sicurezza per Kyiv. Si fa strada la proposta Meloni

Come osservato da Giorgia Meloni in occasione delle comunicazioni alle Camere di qualche giorno fa, l’idea italiana formulata ai partner europei e occidentali prevede l’attivazione di garanzie di sicurezza, tra l’Ucraina e le nazioni che intendono sottoscriverle, sul modello del meccanismo previsto dall’articolo 5 del Trattato Nato, senza che questo implichi necessariamente l’adesione di Kyiv all’Alleanza Atlantica. Stessa posizione espressa dall’inviato di Trump

Volenterosi, ora anche Macron rallenta. La proposta Meloni e la cornice Onu

Meglio una cornice “istituzionale” all’invio di truppe degli stati membri? Se ne sta parlando e sarà il tema centrale al vertice del 27 marzo di Parigi, a dimostrazione che i dubbi di Meloni erano fondati (“una proposta molto complessa, rischiosa e poco efficace”). Ciò che emerge dopo il Consiglio europeo è la consapevolezza che l’accelerazione di Starmer potrebbe non funzionare

Serbia, la crisi politica e sociale rischia di bloccare i Balcani?

Chi soffia sul vento della destabilizzazione in un momento già altamente complesso? Cosa rischia l’area balcanica rispetto ad una nuova crisi che va sommata a quella “silenziosa” della Bosnia? Belgrado sembra essere finita in una spirale di caos, dopo che il Parlamento ha preso atto delle dimissioni del governo e dopo che il presidente Aleksandar Vucic ha aperto a un suo passo indietro per la questione del cannone acustico

Perché l'Ue contro Google è benzina sul fuoco

Da Bruxelles accusano Big G di aver violato il Digital Markets Act (Dma), in relazione ai servizi di Google Search e Google Play. Dall’azienda si difendono, affermando che queste decisioni ledono utenti e consumatori. L’ennesimo capitolo di una faida che finirà per incancrenire ancor di più i rapporti sulle due sponde dell’Atlantico

Sicurezza comune prima del riarmo. La posizione italiana al consiglio Ue

Collante con gli Stati Uniti e pragmatica sul progetto “difesa”, che deve precedere il riarmo. La posizione che Giorgia Meloni porterà al Consiglio europeo ricalca il ruolo di ponte che Roma ha tra Washington e Bruxelles, anche per stemperare il rischio che si metta in discussione quel pilastro chiamato euroatlantismo

Verso il Consiglio europeo. Gli intrecci geopolitici sull'Ucraina

Non solo l’Italia si interroga sulle decisioni future da prendere a Bruxelles, per vari motivi anche Germania, Francia e Regno Unito hanno macro obiettivi interni che si affiancano ai grandi temi continentali. Una radiografia delle scelte e delle prospettive di Parigi, Londra e Berlino alla vigilia del Consiglio di giovedi

Costruire ponti tra Ue e Usa, l'Italia contro i solchi raccontata da Meloni

“In epoca di minacce ibride, la sicurezza è una materia molto vasta”. Dalla difesa dei confini, alla lotta al terrorismo, passando per l’importanza della cybersicurezza e la necessità di sviluppare e difendere il dominio sottomarino “è importante presidiare i gasdotti e le altre infrastrutture energetiche, garantire la sicurezza delle rotte commerciali e delle catene di approvvigionamento alimentari, presidiare il dominio spaziale. Tutte cose che non si fanno semplicemente con le armi”. Ecco cosa ha detto Giorgia Meloni al Senato

Non solo Gaza e Siria, la special relation fra Meloni e Re Abdullah II di Giordania

Appare di tutta evidenza come l’intensità delle relazioni istituzionali tra Italia e Giordania rappresenti, al di là delle emergenze belliche, un valore costante che si è intensificato particolarmente negli ultimi due anni. Per Roma, Amman resta un interlocutore oggettivamente affidabile nell’intera area che abbraccia Mediterraneo, Africa e Medio Oriente, anche per via della capacità del Paese non farsi contagiare tensioni presenti ai suoi confini

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