Israele, Qatar, Egitto, Giordania ed Emirati Arabi Uniti. Fitta agenda per Burns, numero uno dell’agenzia. Come dimostra l’arrivo del sottomarino classe Ohio, la priorità è la liberazione degli ostaggi
Yossi Cohen
Tutte le strade portano al Qatar? Mossad in missione
Il capo dell’agenzia, David Barnea, è stato a Doha nei giorni scorsi. Ad accompagnarlo c’era il suo predecessore, Cohen. Sono stati compiuti progressi sui 235 ostaggi, ma non c’è ancora un accordo. Ecco perché l’emirato può mediare tra Israele e Hamas
Il ritorno in campo di Yossi Cohen, ex capo del Mossad
Due anni fa ha lasciato l’agenzia. Qualcuno lo vedeva come successore di Netanyahu alla guida del Likud. Sulla riforma della giustizia ha cercato di non dispiacere a nessuno. Oggi è al fianco delle famiglie degli ostaggi nelle mani di Hamas mettendo al servizio loro e di Israele i suoi contatti. Domani in politica? Chissà
Pasdaran freddato a Teheran. Cosa sappiamo finora
I contorni dell’operazione e l’esperienza di David Barnea, da un anno alla guida del Mossad, fanno riemergere i soliti sospetti. Ma questa uccisione mirata presenta una novità: per la prima volta viene eliminato un ufficiale dei Guardiani della rivoluzione non legato direttamente al programma nucleare
Il Mossad perde pezzi? Si dimette il capo delle operazioni speciali
Lascia il comandante delle operazioni speciali. Nei mesi scorsi avevano fatto un passo indietro altri tre alti funzionari in disaccordo con il nuovo direttore Barnea
Il Mossad ha messo le radici in Iran. Le parole di Ahmadinejad alla vigilia del voto
L’ex presidente iraniano punta il dito contro l’intelligence “infiltrata” da Israele. Ecco che significato hanno le sue parole a poche ore dalle elezioni
Chi è David Barnea, il nuovo capo del Mossad
Dopo cinque anni e mezzo Yossi Cohen, ormai un fedelissimo di Netanyahu, lascia la direzione dell’agenzia. Al suo posto David Barnea, a cui viene attribuita l’operazione che ha portato all’eliminazione dello scienziato iraniano Fakhrizadeh, a capo del programma nucleare di Teheran
Mossad a Washington. Perché Blinken ha incontrato gli 007 israeliani
Settimana di incontri tra Israele e Usa sul nucleare iraniano. Ma perché Blinken non ha incontrato il suo omologo (rimasto addirittura a Gerusalemme) bensì il capo del Mossad? È la politica estera di Netanyahu e del fidato Cohen (che potrebbe essere raccoglierne l’eredità politica)