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Sua Santità, ecco le lettere top secret del Papa

Una nuova bomba a firma di Gianluigi Nuzzi. Sua Santità (Chiarelettere), il suo nuovo libro in uscita domani nelle librerie, apre per la prima volta le porte della stanza privata di Benedetto XVI, quella da cui ogni giorno passano carte riservatissime e che scottano.
Arriverebbero direttamente da lì, grazie a una fonte segreta, le centinaia di documenti che svelano la quotidiana precarietà della Chiesa, tra trame e intrighi di palazzo. Personaggi e travagli che dividono oggi la Chiesa e che coinvolgono l’Italia e la sua politica. Anche quella del governo Monti.
 
Le lettere di Boffo, l’ex direttore bruciato da misteriose veline, quelle di Viganò costretto alle dimissioni dal governatorato della Santa sede, le donazioni private (anche quelle di Bruno Vespa), le raccomandazioni a Gianni Letta, il problema dell’Ici secondo i rapporti riservati del presidente dello Ior Gotti Tedeschi, il caso Ruby e Berlusconi (“vittima di una magistratura politicizzata”), gli incredibili pedinamenti degli 007 vaticani in territorio italiano, le verità sui Legionari di Cristo e la pedofilia in una testimonianza mai resa pubblica, le intemperanze di molti vescovi in ogni parte del mondo. Persino un incontro segreto tra Napolitano e il papa di cui nessuno è a conoscenza. E don Julián Carrón, leader di Cl che accusa la diocesi di Milano di simpatie politiche. Sono questi i contenuti bollenti contenuti nel libro di Nuzzi che si appresta ad avere lo stesso successo (e le stesse polemiche) del suo precedente lavoro, Vaticano Spa.
 
La volontà di chi ha reso disponibili queste carte, rompendo vincoli di segretezza e quindi rischiando di persona, si legge nella presentazione del libro, “è quella di dare fiato e coraggio a tutti coloro che dentro la Chiesa non si riconoscono in un’istituzione tesa soprattutto a gestire beneficienze, affari e potere e si battono perché essa sia più vicina al cuore degli uomini e ritrovi l’abbraccio solidale di tutti i fedeli sparsi nel mondo”.
 
Ecco alcuni estratti delle lettere contenute nel libro:
 
“Non le ho fatte leggere a nessuno, come fai ad averle?”
Dino Boffo, ex direttore di «Avvenire», a Gianluigi Nuzzi, che lo informa di essere entrato in possesso delle lettere da lui inviate al papa e al cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), riportate in questo libro.
 
“Sono venuto a conoscenza di un fondamentale retroscena, e cioè che a trasmettere a Feltri il documento falso sul mio conto è stato il direttore de ‘L’Osservatore Romano’, prof. Gian Maria Vian.”
Dalla lettera riservata di Dino Boffo al papa.
 
“Non credo che il cardinale Bertone fosse informato fin nei dettagli…
ma Vian forse poteva far conto di interpretare la mens del suo superiore.”
Dalla lettera riservata di Dino Boffo al papa.
 
“Beatissimo padre, un mio trasferimento dal governatorato provocherebbe profondo smarrimento in quanti hanno creduto fosse possibile risanare tante situazioni di corruzione.”
Lettera al papa di Carlo Maria Viganò, segretario generale del governatorato, l’ente che gestisce tutti gli acquisti e appalti della Santa Sede, rimosso dal suo incarico dopo aver scoperto gravi irregolarità.
 
“Monsignore Reverendissimo, la Sua fiducia è ben riposta. R. la merita tutta, è molto bravo. Purtroppo però la situazione dell’Ansa non consente accelerazioni. Bisogna aver pazienza e aspettare. Ma sarà un’attesa vigile e operosa.
Cercheremo di abbreviare i tempi… A lei un pensiero grato con un saluto devoto e – se mi concede – amichevole, Gianni Letta.”
Nell’autunno 2010 il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta propone una raccomandazione all’Ansa su segnalazione del Vaticano.
 
“Perché il denaro gioca un ruolo centrale…?
Dov’è la forza per combattere nella curia la tentazione del potere? Dov’è l’umiltà e la libertà donata dallo spirito?”
Lettera riservata del teologo spagnolo Adolfo Nicolás, il «papa nero» dei gesuiti, a Benedetto XVI, 12 novembre 2011.
 
 
 
f.a.


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