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Berlusconi e Alfano lanciano il presidenzialismo

Eccola la grande novità annunciata nelle scorse settimane dal Alfano e Berlusconi. È l´elezione diretta del presidente della repubblica. Nel corso di una conferenza stampa al Senato, i due hanno presentato la proposta che prenderà la forma di un emendamento del Pdl al testo per le riforme istituzionali e dovrebbe approdare la prossima settimana in Senato. Durante la discussione sulle riforme tra maggioranza e opposizione “a noi è venuto il desiderio di approfondire quello di cui da trent´anni si parla, ossia la possibilità che siano i cittadini a decidere con i loro voti chi debba essere il presidente della Repubblica”, ha spiegato Berlusconi “per dare al Paese la possibilità di incidere anche con le primarie per la scelta” del presidente e del “programma”. “Abbiamo deciso di compiere questo gesto ardito”, lanciando l´elezione diretta del capo dello Stato, e la proposta è rivolta “alla maggioranza e all´opposizione”, ha proseguito.
 
“Vogliamo continuare a essere nella situazione di Atene, un Paese ingovernabile, o di Parigi in cui in pochi giorni i cittadini hanno visto formarsi un governo, andare il Presidente a rappresentare con Francia e Germania, e poi al G8 con Obama? La risposta è ovvia”.
“Quanto alla legge elettorale, siamo a disposizione e dico agli amici della opposizione che se dovessero accettare la profonda innovazione della architettura istituzionale che proponiamo saremmo disponibili a seguirli sulle loro idee anche sul sistema elettorale”, ha aggiunto Berlusconi. “Noi intendiamo proporre il modello francese con il doppio turno”, ha sottolineato.
 
“L´Italia ha bisogno di modernizzarsi e noi siamo qui per questo, per proporre la più grande modernizzazione del sistema italiano”, “noi diciamo con chiarezza che la cosiddetta Seconda Repubblica non ha realizzato le sue promesse e dobbiamo fondare la Terza Repubblica”. Ha detto dal canto suo il segretario del Pdl, Angelino Alfano.
Alfano è anche caduto in un eloquente lapsus: “Come dice il presidente della Repubblica… volevo dire il presidente Berlusconi”. A riguardo, sulla sua candidatura al Quirinale, Berlusconi ha risposto: “Farò quello che mi chiederà il Popolo delle Libertà”. “Non è una mia ambizione personale ma ci sono delle responsabilità che non si possono ignorare”, ha aggiunto l´ex premier che ha confermato invece di non volersi candidare a presidente del Consiglio
Alfano ha anticipato: “Nelle prossime settimane terremo un altro incontro pubblico in cui annunceremo le proposte per la Federazione per l´Italia”. Mentre sull´ipotesi sciogliemento del Pdl, il Cavaliere ha chiarito: “l Pdl non si scioglie né si divide. È saldo e compatto e io resterò in campo come presidente del Pdl. L´ultimo sondaggio ci indica al 23,6%”.


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