Paolo Gabriele, il maggiordomo del papa, rimane l´unico indagato nel caso delle fughe di documenti riservati della Santa Sede (Vatileaks), sebbene “ci siano altre persone interrogate per approfondire” ha precisato il portavoce vaticano, Federico Lombardi, spiegando che non sono state formulate “rogatorie” verso l´Italia. I giudici vaticani hanno disposto il prolungamento della detenzione cautelare del maggiordomo del Papa, perché non è ancora conclusa la fase istruttoria. “E´ sereno, è tranquillo e trova conforto nella preghiera” ha fatto sapere il suo legale. Gabriele, rimane l´unico indagato
Oggi per il maggiordomo scadevano i primi 50 giorni di durata della detenzione cautelare in base al diritto vaticano. Ma la magistratura vaticana deve raccogliere ancora testimonianze e, alla fine, ascoltare ancora una volta l´assistente di camera del Pontefice. I termini della detenzione – sempre in base al diritto vigente in Vaticano – sono stati dunque prolungati. Il giudice istruttore Piero Bonnet – ha riferito Lombardi – prevede che l´istruttoria potrebbe durare ancora “una decina di giorni”. Successivamente forse ai “primi di agosto” – verrà redatta e comunicata la “sentenza di fine istruttoria” (rinvio a giudizio o proscioglimento) e “un eventuale processo avrà luogo dopo l´estate, da ottobre in poi”.
Nel frattempo la commissione cardinalizia incaricata dal Papa di una parallela indagine – guidata dal cardinale Julian Herranz e composta dai cardinali Salvatore De Giorgi e Jozef Tomko – prevede ci concludere le proprie audizioni questa settimana e incontrare il Papa la “prossima settimana” per presentargli le risultanze delle indagini.