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Ecco gli Stati che premono per smantellare l’Erasmus

“Il Fondo Sociale europeo è insolvente dall’inizio del mese e non può più rimborsare alcunché agli Stati membri”.
A lanciare il grido d’allarme è il deputato francese Alain Lamassoure, presidente della Commissione Bilancio del Parlamento europeo.
“Il programma Erasmus – ha aggiunto – rischia la chiusura già dalla prossima settimana, mentre entro fine ottobre termineranno le risorse destinate al fondo Ricerca e Innovazione”.
 
Tanto è bastato per scatenare le reazioni di migliaia di giovani, proprio nell’anno in cui il programma che ha fatto scoprire l’Europa ai ragazzi festeggia il suo 25° anniversario.
A stretto giro la Commissione europea ha confermato che “nel bilancio Ue 2012 sono finiti i soldi per pagare fatture già emesse per una serie di Fondi europei”.
La colpa è dei governi che, per essere in sintonia con la linea del rigore imposta dalla crisi finanziaria, hanno ridotto il budget 2012 limitando le spese a 129 miliardi di euro, con una diminuzione di circa di circa 4 miliardi rispetto alle proposte della Commissione e del Parlamento europeo.
 
A capeggiare il fronte di chi vorrebbe ridurre le spese anche nel 2013 c’è il Regno Unito, ma sono sulla stessa lunghezza d’onda Francia, Germania, Finlandia, Svezia, Paesi Bassi e Austria; un sodalizio che se non spezzato potrebbe rendere persistente questo clima di incertezza.
Intanto il 23 ottobre il commissario al Bilancio, Janusz Lewandowski, presenterà una proposta di “bilancio correttivo molto, molto importante”.
Patrizio Fiorilli, portavoce del commissario, non ha fornito cifre ma ha parlato di “alcuni miliardi”.


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