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L´incontro privato tra Casaleggio e il guru di Obama

Mentre continuano le polemiche sulle Parlamentarie del Movimento 5 Stelle, da qualche giorno circola in rete una notizia che ha destato curiosità: il cofondatore del M5S, Gianroberto Casaleggio, ha incontrato il guru informatico di Obama, Michael Slaby, capo del settore Integrazione e Innovazione “Obama for America”, giunto in Italia per una serie di dibattiti tra Roma e Milano. “Se venisse confermata, quella dell’incontro tra Casaleggio e il guru di Obama sarebbe una notizia”, si leggeva sul profilo Twitter di Filippo Sensi, vicedirettore di Europa (@nomfup).

La conferma

L´indiscrezione ha finalmente trovato una conferma: “Sì, ho incontrato Casaleggio, del resto potevo, sono qui in forma privata”, ha dichiarato l´esperto di nuove tecnologie che ha contribuito in modo determinante alla rielezione di Obama, ospite ieri a Montecitorio alla presenza dell’Ambasciatore Usa David Thorne, del vice presidente della Camera dei Deputati, di Gianni Riotta, editorialista de La Stampa ed ex direttore del Tg1, di altri esponenti politici, giornalisti e blogger. E quando Riotta, moderatore dell´evento, ha domandato: “Tutta l´Italia ormai se lo chiede, allora Obama sostiene Beppe Grillo?”, Slaby ha risposto con un sorriso.

L´incontro

A raccontare i retroscena dell´incontro sono stati Jacopo Iacoboni e Francesca Paci sulla Stampa di oggi: “Slaby gli ha proposto di assistere a uno dei dibattiti pubblici milanesi. Ma Casaleggio, un maniaco della riservatezza, ha chiesto udienza in un «private meeting», un incontro a due. È avvenuto nel pomeriggio di lunedì, tra i velluti del Grand Hotel et de Milan”. Ma come nasce tutto? “Prima del suo arrivo Slaby aveva invitato i leader di tutti i partiti, disponibile a incontrare chiunque – racconta la fonte del quotidiano torinese – . Bene: tra i big l´unico partito che ha risposto sapete chi è stato? Il Movimento 5 Stelle, esattamente Casaleggio”.  

I temi affrontati

Cosa si sarebbero detti i due nell´incontro privato durato mezz´ora? “Il primo tema che ha proposto il cofondatore del Movimento 5 Stelle è stato: noi siamo molto interessati all´estrazione dei big data; con le primarie sul web stiamo ridando potere alle scelte degli individui, è una rivoluzione”. La curiosità di Casaleggio è tutta sulle votazioni in Rete e sull´uso dei nuovi media per conoscere i gusti degli elettori. Dopo aver illustrato le idee del Movimento su come trasformare in pratiche elettorali i comportamenti di marketing, ha domandato: “Come funziona esattamente il voto on line in America? Sarà tutto on line, in futuro?”. La risposta di Slaby riportata dalla Stampa frena l´euforia di Casaleggio: “Funziona, ma tenendo presente che non si vota on line in tutti gli stati; e comunque mia madre preferirà sempre andare fisicamente al seggio. Dobbiamo includere, non tagliar fuori col digital divide”.

I punti in comune

Due questioni sembrano aver messo d´accordo Slaby e Casaleggio: “Guardare al governo come a una forma di customer service”, e realizzare “la differenza tra partiti e movimenti: i primi si interessano ai nuovi media solo il giorno delle elezioni”. E Casaleggio: “Noi ci siamo mossi da molto più lontano”, si legge sulla Stampa.

Slaby e Casaleggio hanno siglato una consulenza?

Secondo le fonti del giornale torinese: “Assolutamente no, al momento”. C´è di fatto che andando via dalla Camera il giudizio del guru di Obama sul Movimento 5 Stelle sembra positivo: “Lo giudico un fatto assolutamente nuovo; basta vedere come risponde la gente”.

Il video dell´intervento di Slaby alla Camera dei Deputati


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