Alla ricerca affannosa di una mediazione. Al Wcit-2012 dell’Itu (International Telecommunications Union), il summit internazionale a Dubai convocato con l’obiettivo di modificare gli Itrs, che regolano il settore delle telecomunicazioni, la cui ultima modifica risale a 24 anni fa, si continua a lavorare per trovare un compromesso sulla governance di Internet.
Dopo la marcia indietro di Russia e Cina, una nuova proposta giunge dal chairman Mohamed al-Ghanim, che potrebbe rappresentare un punto di incontro tra le diverse posizioni: una risoluzione separata, in linea con la prassi Onu, e che dunque non sarebbe vincolante per i governi nazionali.
Come riporta Il Corriere delle Comunicazioni, “la bozza di al-Ghanim prevede che i governi abbiano stessi ruoli e responsabilità sulla governance internazionale di internet e per assicurare la stabilità, sicurezza e continuità a Internet; inoltre viene riconosciuta la necessità che i governi sviluppino politiche in consultazione con gli stakeholders. Rimane fuori dal compromesso la questione delle gestione degli indirizzi web, attualmente in capo a Icann”.
La proposta di compromesso avanzata da al-Ghanim è stata accolta con favore dal capo delegazione Usa, Terry Kramer, che si è detto convinto che essa possa rappresentare “una base per raggiungere un accordo”.
“Gli Stati Uniti continueranno a impegnarsi nelle discussioni con altre delegazioni – ha sottolineato Kramer – nonostante ci sia ancora chi tenta di far deragliare i negoziati, tentando ancora di introdurre proposte su Internet che sono al di fuori del raggio d’azione della conferenza”.
Ma “Il segretario generale dell’Itu, Hamadoun Touré , ha chiarito che il compromesso riguarda i termini con cui fare riferimento a Internet nei trattati che, però, non copriranno assolutamente la governance della Rete”, si legge sul Corriere delle Comunicazioni.
Il passo indietro della Russia
La delegazione di Mosca aveva ritirato la proposta, appoggiata anche dalla Cina, di dare ai governi nazionali maggiori poteri di regolamentazione. Dietro la decisione ci sarebbe il pressing del segretario generale dell’Itu, Hamadoun Touré, intervenuto personalmente per convincere la Russia a fare marcia indietro, dopo che il capo delegazione Usa, Terry Kramer, aveva minacciato di abbandonare il Wcit-2012, qualora i governi membri dell’Itu avessero deciso di rivedere la governance di Internet. IKramer, ha però smentito che gli Usa abbiano minacciato di abbandonare Dubai: “Rimaniano impegnati perchè la conferenza si concluda con successo”.
La proposta russa era sostenuta anche da Cina, Arabia Saudita, Algeria, Sudan ed Emirati Arabi Uniti, mentre gli Stati Uniti, Canada e Europa sono contrari a qualunque tipo di controllo sulle Rete. Nel dettaglio il piano russo prevedeva un maggiore controllo dei governi sull’assegnazione di indirizzi Internet, compito attualmente in capo all’Icann, disposizioni relative alla “parità di diritti per la gestione di Internet” tra governi-imprese-cittadini, una maggiore regolamentazione dei provider di servizi Ict.