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L’Agenda digitale di Passera è legge (ma sarà anche realtà?)

Via libera definitivo della Camera ieri al decreto Sviluppo bis con le ulteriori misure per la crescita del Paese. Il provvedimento ha ottenuto il secondo voto di fiducia, quello della Camera, arrivato dopo il faticoso ok del Senato della scorsa settimana. Fortemente voluta dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, il decreto è stato approvato con 261 voti favorevoli, 55 contrari e 131 astenuti. Il provvedimento di 70 articoli prevede in particolare due capitoli significativi: l’Agenda digitale e le start up innovative.

Scarse risorse
Intervenendo in Aula a Montecitorio, Passera ha ammesso una scarsità di risorse: “Il decreto – ha detto il ministro – è un ulteriore, significativo passo avanti per l’agenda per la crescita sostenibile del governo, atteso da tempo e condiviso con innumerevoli interlocutori pubblici e privati”. Quanto alle risorse, Passera ha precisato “sono quelle che è stato possibile mobilitare in un contesto difficile in cui il governo non può prescindere dalla volontà di tenere in equilibrio i conti pubblici”.

L’intervento del Commissario Ue
I ritardi nell’approvazione hanno spinto nei giorni scorsi anche il commissario Ue per l’Agenda digitale, Neelie Kroes, a scendere in campo per l’Agenda digitale italiana, via Twitter e con una lettera aperta a tutti gli eurodeputati italiani. “Se vuoi che ci sia innovazione in Italia, chiedi al tuo Parlamento di votare x l’ #AgendaDigitale. Non si può aspettare”, aveva esordito il commissario dalle colonne del sito di micro-blogging, con un messaggio rigorosamente in italiano. Poi 36 minuti dopo: “L’Italia ha un potenziale di creatività enorme. Non è sfruttato come si deve. L’Italia deve lanciare adesso l’ #AgendaDigitale”.

Le prossime tappe
L’attuazione dell’Agenda digitale avverrà a tappe con alcune misure previste a partire da subito e la maggior parte del pacchetto spalmato nei prossimi anni. Sui tempi molto dipenderà anche dall’attività del governo prima dello scioglimento. Il decreto legge sullo Sviluppo prevede che l’Agenzia per l’Italia digitale stili entro tre mesi le regole per l’identificazione dei dati di interesse nazionale.
Gennaio 2013: Partono le misure legate a domicilio digitale, alla comunicazione digitale dei documenti da parte della Pubblica amministrazione e all’open data. Le amministrazioni pubbliche dovranno rendere accessibili i propri dati in modo da permettere a chiunque l’uso anche a scopi commerciali. I contratti della Pa saranno siglati con la firma digitale, così come è prevista la trasmissione telematica dei certificati di malattia. Sono inoltre previste delle sanzioni in caso di mancata trasmissione di documenti in via telematica tra Pa e tra Pa e cittadino. Per quanto riguarda la giustizia digitale è prevista la trasmissione per via telematica delle comunicazioni tra i vari tribunali. Anche la gestione dei concorsi sarà obbligatoriamente digitale, mentre le dichiarazioni di fallimento potranno essere trasmesse in via telematica.
Da Marzo 2013: Il fascicolo sanitario nazionale ha tempi incerti: ogni paziente avrà una cartella clinica digitale aggiornata con gli esami e le cure che ha fatto, in modo che ogni ospedale potrà accedere a un database per sapere la storia clinica del paziente senza la necessità di documenti cartacei. Per il via libera è richiesta però l’emanazione di un decreto.
Giugno 2013: La pubblica amministrazione e i gestori di servizi pubblici saranno obbligati ad accettare pagamenti elettronici. Prevista inoltre la possibilità di pagare multe e tasse attraverso bonifico o carta di credito via web.
Gennaio 2014: Obbligo per commercianti e professionisti di accettare pagamenti elettronici. Le prescrizioni farmaceutiche generate in formato elettronico saranno valide su tutto il territorio nazionale.

L’anagrafe unica e il documento digitale unificato
Servirà più di un decreto per decidere funzionamento e tempistiche dell’anagrafe unica che sarà operativa dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Si tratta di una piattaforma interoperabile in grado di connettere tutte le anagrafi locali dei Comuni. Consentirà l’aggiornamento annuale dei dati civici, il censimento e una volta a regime la trasmissione in via telematica dei certificati di nascita e morte direttamente dall’ospedale. Richiede l’emanazione di un decreto della presidenza del Consiglio e del ministero dell’Interno invece il documento digitale unico che accorperà le funzioni di tessera sanitaria, carta nazionale dei servizi e carta di identità

Le startup innovative
Per la prima volta nell’ordinamento del nostro Paese viene introdotta la definizione di impresa innovativa: “Società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano ovvero una Societas Europea, residente in Italia ai sensi dell’articolo 73 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione” (articolo 25, comma 2, del Dl 179/2012). La legge stabilisce agevolazioni fiscali e semplificazioni che toccano tutte le fasi del ciclo di vita di una startup, dalla nascita alla fase di sviluppo, fino alla sua eventuale chiusura. Le detrazioni fiscali per il 2013, 2014 e 2015 sono pari al 19% della somma investita ma aspettano un decreto attuativo a 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Le modifiche
La versione originaria è stata cambiata nella parte relativa all’editoria scolastica digitale, facendo slittare l’adozione obbligatoria dei libri in versione digitale o mista di un altro anno e, quindi, a partire dal 2014/2015. Sono stati inoltre respinti l’accordo fra la Rai e il ministero dello Sviluppo per promuovere l’alfabetizzazione informatica e le voci relative a commercio elettronico e città intelligenti.

L’Agenzia per l’Italia
Resta in via di definizione l’Agenzia per l’Italia, uno dei pilastri per l’attuazione dell’agenda perché in attesa del decreto del presidente del Consiglio dei ministri.

Approfondimenti:

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