L’ex dirigente della Cia, Wayne Simmons, ha bastonato il film “Zero Dark Thirty”, nonostante il film sia stato realizzato grazie alle informazioni passate dalla stessa Agenzia.
Secondo Business Insider, l’abbondanza di informazioni trapelate – da ex dirigenti e fonti anonime – è diventata uno standard, specialmente da quando, la settimana scorsa, il Senato ha smantellato delle misure per prevenirla.
Il senatore Dianne Feinstein, la proponente delle misure, ha detto che la lingua del film è stata rimossa per evitare un passaggio in cui si attaccava la Legge di Autorizzazione della Difesa Nazionale.
Se le misure anti-divulgazione fossero diventate legge, agli agenti di basso e medio livello, attivi e non, sarebbero stati impediti il contatto con i giornalisti e le apparizioni in tv. La legge avrebbe permesso solo agli ufficiali più alti in grado di fare brevi punti incontri con la stampa. Le disposizioni, a cui si era cominciato a lavorare la scorsa estate, sono state fortemente contestate sia dai media che dalla community dell’Intelligence.
Una delle preoccupazioni più forti era che con una previsione simile avrebbe potuto aver luogo una dura persecuzione delle talpe. La Cia e la divisione nazionale del Dipartimento di Giustizia avevano chiesto inizialmente una nuova disciplina e delle dure indagini con la promessa che non avrebbero cooperato.
La condivisione delle informazioni tra Cia e media risale agli anni Cinquanta, e forse anche a prima. La collaborazione in realtà era stata sottoposta nel 1975 ala creazione della Commissione Intelligence del Senato, presieduta ora da Feinstein.