“La stampa italiana si è scatenata attorno a quella che considera come un nuovo affaire che coinvolge le finanze del Vaticano. Ma in realtà il blocco dei pagamenti Pos e tramite carta di credito in Vaticano, in vigore dal primo gennaio per decisione della Banca d’Italia, è legato a un “problema tecnico” riguardante in particolare il fornitore del servizio, la filiale italiana della Deutsche Bank, che operava senza la necessaria autorizzazione.
Così la Radio Vaticana, nel servizio in lingua francese, riferisce oggi dell’interruzione dei pagamenti elettronici sia nei Musei Vaticani che nei vari punti vendita del piccolo Stato.
L’emittente pontificia cita le parole del direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, secondo cui “i rapporti tra certi uffici della Città del Vaticano e uno dei loro fornitori di servizio per l’utilizzo delle carte di credito e di pagamento elettronico era in via di scadenza”.
Secondo il portavoce vaticano, contatti erano in corso con diversi fornitori di servizi e l’interruzione sara’ quindi di breve durata, anche se fino a un termine ancora da definire.
Viene inoltre ricordato il processo avviato dal Vaticano, sotto Benedetto XVI, “per rendere più trasparenti le sue finanze”, impegno valutato positivamente nel luglio scorso, in materia di lotto al riciclaggio, anche dagli esperti europei di Moneyval.