Ritrovare il dinamismo economico, rafforzare la capacità di tenuta sociale e avere la leadership nella crisi. Per discutere si questi temi si sono dati appuntamento a Davos la prossima settimana i 2.500 partecipanti alla 43esima riunione annuale del World Economic Forum. Ne parleranno, tra gli altri, il premier Mario Monti, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente della Bce Mario Draghi.
Tra i big che arriveranno sulle nevi elvetiche per esaminare i problemi planetari anche i segretari generali dell’Fmi, Christine Lagarde, dell’Onu Ban Ki Moon e dell’Ocse Angel Gurria, il primo ministro britannico David Cameron e quello russo Dimitri Medvedev. Oltre a una cinquantina di capi di Stato, ad affollare le sale del Congress Center e degli innumerevoli alberghi dove si terranno incontri, tavole rotonde, cene più o meno esclusive, ci saranno anche 1.500 ceo o top manager e molti rappresentanti di primo piano della societa’ civile, del mondo accademico e delle arti.
Il contesto finanziario globale resterà uno dei piatti forte dei dibattiti previsti dalle 115 pagine del programma, tra fiscal cliff, crisi dell’Eurozona, competitività e disoccupazione, Basilea 3 e Solvency 2. Consistente, rispetto ad anni passati, la rappresentanza italiana. Oltre al premier Monti, che fara’ un intervento sul tema “Leading against the odds” (letteralmente: “essere al comando contro il pronostico”), a Davos il governo sarà rappresentato dai ministri dell’Economia Vittorio Grilli e dello Sviluppo Economico Corrado Passera.
Ai lavori del Forum prenderà parte anche il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Tra gli altri partecipanti italiani figurano il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, il ceo di Intesa Sanpaolo Enrico Cucchiani, il group ceo di Generali Mario Greco e il chief insurance officer Sergio Balbinot, il presidente di Eni Giuseppe Recchi e il ceo Paolo Scaroni, l’ad di Enel Fulvio Conti, l’ad delle Ferrovie Mauro Moretti e il presidente di Geox Mario Moretti Polegato.