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Riecco il Berlusconi mussoliniano

Non ha detto che “quando c’era lui i treni erano in orario”, ma il concetto sembra quello: Silvio Berlusconi sceglie la Giornata della memoria per spendere parole positive su Benito Mussolini, la cui unica vera colpa sarebbe stata l’approvazione delle leggi razziali, secondo il Cavaliere. Ne è nato ovviamente un putiferio. Si indignano i partiti di centro e di sinistra e reagisce anche l’Unione delle comunità ebraiche italiane, attraverso il presidente Renzo Gattegna.

La frase incriminata è questa, pronunciata a margine dell’inaugurazione del memoriale della Shoah a Milano: “Aver fatto delle leggi razziali è la peggior colpa di un leader, Mussolini, che per tanti altri versi invece aveva fatto bene”. Peraltro, persino sulle leggi razziali il leader del Pdl sembra avere un atteggiamento comprensivo nei confronti di Mussolini: “E’ difficile mettersi nei panni di chi decise allora. L’Italia preferì essere alleata alla Germania di Hitler piuttosto che contrapporsi”.

Per Gattegna si tratta di “frasi sconcertanti”, perché “le persecuzioni e le leggi razziste antiebraiche italiane, come è noto, hanno avuto origine ben prima della guerra e furono attuate in tutta autonomia sotto la piena responsabilità dal regime fascista, in seguito alleato e complice volenteroso e consapevole della Germania nazista”.

Ma le reazioni arrivano ovviamente anche dalla politica, il capogruppo Pd alla Camera Dario Franceschini definisce “una vergogna” le parole di Berlusconi, come fa del resto anche Paolo Ferrero di Prc e Antonio Ingroia, mentre per Nichi Vendola il Cavaliere è un “falsario del presente e del passato”. Più generoso il commento del centrista Pier Ferdinando Casini, che parla di “enorme sciocchezza”, mentre il presidente Udc Rocco Buttiglione chiede se sia Mussolini “il modello di moderazione di Berlusconi”.

Il centrodestra prova a difendere il leader: secondo Roberto Formigoni le parole del Cavaliere vanno “contestualizzate”, mentre Fabrizio Cicchitto parla di “forzatura” e azzarda una sorta di ‘classifica delle dittaturre’ spiegando: “La dittatura fascista non raggiunse mai l’orrore di quella nazista che produsse i campi di sterminio, e di quella comunista di Stalin”.


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