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L’Egitto di Morsi si infiamma

Proteste e violenze sono proseguite ieri notte in Egitto, dove almeno una persona è morta negli scontri scoppiati davanti a un posto di polizia a Port Said, nel nord-est del Paese. Migliaia di persone hanno sfidato il coprifuoco e lo stato di emergenza decretati dal presidente Mohamed Morsi, riversandosi nelle strade di Port Said, Ismailia e Suez.

Secondo Al Jazeera, a Suez centinaia di prigionieri hanno cercato di evadere dal carcere approfittando delle proteste. Anche a Port Said, secondo quanto ha dichiarato da un portavoce dell’esercito, “le forze armate hanno sventato un tentato assalto alla prigione da parte di un gruppo armato”.

Finora sono 50 le persone rimaste uccise nei cinque giorni di disordini scoppiati nel Paese in occasione del secondo anniversario della rivolta contro l’ex presidente Hosni Mubarak e alimentati dal malcontento verso l’attuale capo di Stato. Gli scontri più sanguinosi sono avvenuti a Port Said, dove si contano 40 vittime.

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