Dire sì ai matrimoni omosessuali in Gran Bretagna “è la cosa da fare al momento giusto”. Ne sono convinti alcuni esponenti conservatori di spicco – i tre ministri George Osborn, William Hague e Theresa May – che hanno scritto una lettera congiunta al Telegraph alla vigilia del voto parlamentare, sottolineando che gli “atteggiamenti verso i gay sono cambiati”.
Un intervento – quello dei ministri delle Finanze, degli Esteri e degli Interni – che secondo il quotidiano rappresenta il tentativo estremo di persuadere gli altri conservatori a fare dietro-front sulla loro opposizione alle unioni tra persone dello stesso sesso. Una questione che minaccia di spaccare i Tories, con oltre la metà dei parlamentari e almeno quattro membri del governo apertamente contrari alla decisione del primo ministro David Cameron di sostenere i matrimoni omosessuali.
Downing Street ha sottolineato che i parlamentari avranno libertà di voto e non saranno sottoposti a pressioni per approvare la legge. Ma ci sarà un secondo voto, sulla ‘tabella di marcia’ per l’introduzione della legge sulle unioni gay, che i parlamentari saranno costretti a sostenere e che potrebbe scatenare una rivolta. Sarebbe “molto grave”, hanno fatto trapelare alcune fonti, se membri del governo si rifiutassero di sostenere il programma.