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La geografia di nozze e patti gay

L’omogeneità dei diritti civili, almeno a livello europeo, è una tematica su cui in questi giorni ci si sta interrogando sia a livello politico che in ambiente religioso. E se Franco Grillini, presidente di Gaynet Italia invita ad essere europeisti non solo per le questioni economiche, i tempi sono maturi anche per Monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio consiglio per la Famiglia, che si oppone con forza ad ogni tipo di discriminazione contro gli omosessuali e invita la politica ad individuare “soluzioni di diritto privato e prospettive patrimoniali” per le molteplici convivenze non famigliari”.

Dopo il voto dell’Assemblea Nazionale francese che ha aperto la strada alle nozze gay e alla vigilia di quello della Camera dei Comuni britannica, che dovrebbe autorizzare un provvedimento analogo, le nozze gay restano legali in 10 Paesi mentre in altri cinque costituiscono un reato punibile con la pena di morte, in 39 con il carcere. Proponiamo un quadro delle differenti legislazioni sui matrimoni omosessuali nel mondo:

Paesi Bassi: dopo aver creato nel 1998 una partnership aperta agli omosessuali, l’Olanda è stato il primo Paese, nell’aprile 2001, ad aprire ai matrimoni civili per le coppie dello stesso sesso. Obblighi e diritti dei congiunti sono identici a quelli delle coppie eterosessuali, tra cui quello di adozione; dall’entrata in vigore della legge al 2005 sono stati registrati 6mila matrimoni.

Belgio: i matrimoni tra omosessuali sono legali dal gennaio 2003. Le coppie gay hanno gli stessi diritti di quelle etero, ad eccezione delle leggi sui figli; hanno tuttavia ottenuto nel 2006 il diritto di adottare dei bambini.

Spagna: il governo socialista ha legalizzato nel luglio 2005 le nozze tra omosessuali ed è possibile per queste coppie, sposate o meno, di adottare dei bambini; i conservatori – tornati al potere nel 2012 – avevano tuttavia fatto appello alla Corte Costituzionale, che deve ancora pronuciarsi; secondo i sondaggi il 66% della popolazione è a favore del provvedimento.

Canada: matrimonio e diritto di adozione per le coppie gay è legge nazionale dal luglio 2005, primo Paese nel continente americano a riconoscere questo diritto. In precedenza la maggioranza delle province canadesi concedeva già le unioni tra persone dello stesso sesso.

Sudafrica: nel novembre 2006 il Sudafrica è divenuto il primo Paese africano a legalizzare le unioni tra due persone dello stesso sesso tramite “nozze” o “partenariato civile”.

Francia: l’Assemblea Nazionale ha votato il 2 febbraio 2013 il primo articolo del provvedimento di legge che definisce il matrimonio come “contratto da due persone di sesso diverso oppure del medesimo”, ma il dibattito parlamentare non è ancora concluso.

Norvegia: una legge del gennaio 2009 mette sullo stesso piano le coppie omosessuali ed eterosessuali, sia in merito alle nozze che all’adozione di bambini e ai benefici legati alla fecondazione assistita (nel caso di un matrimonio fra due donne e una successiva gravidanza per inseminazione, entrambe avranno il diritto di maternità). Dal 1993 esisteva la possibilità di stipulare un patto civile.

Svezia: pioniera in materia di diritto all’adozione, la Svezia concede dal 2009 alle coppie gay di sposarsi civilmente o tramite rito religioso, con il sostegno della Chiesa svedese. Dal 1995 erano autorizzate le unioni di fatto, dal 2003 le adozioni.

Portogallo: Una legge del primo giugno 2010 modifica la definizione di matrimonio, cassando il riferimento “tra sessi diversi”, ma per le coppie gay è escluso il diritto all’adozione; stando ai sondaggi solo il 29% della popolazione era favorevole al provvedimento, molto al di sotto della media europea (44%).

Islanda: il primo ministro Johanna Sigurdardottir ha sposato la sua compagna il 27 giugno 2010, giorno in cui è entrata in vigore la legge che legalizza le nozze gay. Dal 1996 gli omosessuali potevano stipulare delle unioni civili, diverse tuttavia dai matrimoni.

Argentina: il 15 luglio 2010, l’Argentina è diventato il primo Paese a autorizzare i matrimoni omosessuali in Sudamerica, la più grande regione cattolica del pianeta. Le coppie gay possono adottare e hanno gli stessi diritti degli eterosessuali, indipendentemente da nazionalità e residenza.

Stati Uniti: i matrimoni omosessuali sono proibiti a livello federale – sebbene sulla questione sia attesa una sentenza della Corte Suprema, ma legali negli stati di Iowa, Connecticut, Massachusetts, Vermont, New Hampshire, New York, Maine, Maryland e la capitale Washington.

Messico: legali solo nella capitale federale.

Altri Paesi hanno adottato una legislazione sulle unioni civili che concedono dei diritti più o meno estesi agli omosessuali, tra cui la Danimarca, che ha aperto la strada nel 1989 creando un “registro di partenariato”, la Germania (2001), la Finlandia (2002), la Nuova Zelanda (2004), il Regno Unito (2005), la Repubblica Ceca (2006), la Svizzera (2007), l’Uruguay e la Colombia. L’Italia non ha attualmente una legislazione effettiva né per i matrimoni gay, né per le unioni civili. Alcune regioni italiane hanno tuttavia approvato degli statuti favorevoli ad una legge sulle unioni civili, anche omosessuali, tra cui la Calabria, la Toscana, l’Umbria e l’Emilia-Romagna.



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