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Draghi si autoassolve sul caso Mps

Su Mps “la Banca d’Italia ha fatto tutto quel che doveva in maniera appropriata e tempestiva”. Lo ha affermato il presidente della Bce, Mario Draghi nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo, citando i documenti forniti sulla questione dalla stessa Bankitalia e dal Fmi.

Peraltro, ha notato Draghi, “è stata la Banca d’Italia a fornire alla magistratura i documenti” in base ai quali sono partite le indagini giudiziarie. E in ogni caso l’istituzione di Via Nazionale “non ha poteri di polizia”.

Ad ogni modo “ora – ha rilevato Draghi – la Banca d’Italia ha fornito un resoconto dettagliato su tutta la storia, dove si può vedere che Banca d’Italia ha fatto tutto quel che doveva fare in maniera appropriata e tempestivamente”.

“E se non vi basta”, ha proseguito il capo della Bce “ci sta anche la squadra del Fondo Monetario Internazionale” che ha effettuato una valutazione sul sistema bancario italiano, nella cui versione preliminare si afferma tra l’altro sempre che Bankitalia ha assunto le azioni appropriate, “e che la vigilanza è stata aumentata” in maniera idonea. L’analisi effettuata dal Fmi dimostra che su Mps la vigilanza della Banca d’Italia “è stata stretta”. E “questo è coerente con i principi delle regole di Basilea che Bankitalia osserva. Non dimenticate poi – ha voluto rimarcare Draghi – che sono stato io a firmare entrambe le ispezioni e che è stata la Banca d’Italia a fornire la maggior parte dei documenti” sulla vicenda.

“Il problema è che se ci sta una frode, normalmente le istituzioni di vigilanza non hanno poteri di polizia o giudiziari. E poi – ha sottolineato – lasciatemi dire una cosa. Non voglio prendere parte sulle elezioni in Italia. Ma buona parte di quello che si sente e si legge – ha concluso Draghi – fa parte del normale rumore da campagna elettorale”.

Una delle lezioni da trarre sul caso Mps è che “se l’istituzione di vigilanza avesse avuto più poteri, questo avrebbe aiutato”, ha spiegato Draghi, secondo cui una componete essenziale della nuova vigilanza unica sulle banche in Europa sarà proprio il dotare le istituzioni nazionali, che verranno coordinate dalla Bce, del potere di “giudicare l’idoneità” o meno dei vertici bancari, e di rimuoverli se necessario.

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