Il codice del diritto canonico, al 332 paragrafo 2, prevede la possibilità delle dimissioni del Romano Pontefice. La precisazione è stata fatta dal portavoce vaticano, Federico Lombardi, sottolineando che il diritto canonico prevede – come riecheggiato nell’annuncio di dimissioni di Benedetto XVI – che per la loro validità, le dimissioni devono essere fatte “liberamente e debitamente manifestate”.
Secondo Lombardi, le dimissioni del Papa sono un fatto “assolutamente coerente con quello che aveva dichiarato nel libro-intervista ‘Luce del mondo’ di Peter Seewald”. In quel libro Benedetto XVI diceva: “Quando il pericolo è grande non si può scappare. Ecco perché questo sicuramente non è il momento di dimettersi. È proprio in momenti come questo che bisogna resistere e superare la situazione difficile. Ci si può dimettere in un momento di serenità, o quando semplicemente non ce la si fa più. Ma non si può scappare proprio nel momento del pericolo e dire ‘se ne occupi un altro’”. E aveva aggiunto: “Quando un Papa giunge alla chiara consapevolezza di non essere più in grado fisicamente, mentalmente e spiritualmente di svolgere l`incarico affidatogli, allora ha il diritto e in talune circostanze anche il dovere di dimettersi”. La scelta annunciata oggi dal Papa viene “tradotta con molta coerenza” da quanto è scritto in quel libro, ha detto Lombardi.
Il portavoce ha assicurato che le dimissioni non sono spinte per depressione o scoraggiamento, nessun rischio di scisma, confusione o malattia. “Il Papa quando inizia la sede vacante si trasferisce in un primo momento a Castel Gandolfo e poi, quando siano terminati dei lavori che sono in corso nella sede dove c’era il monastero di clausura, si trasferisce in Vaticano al posto dove c’era il monastero di clausura, sul colle vaticano”, ha detto Lombardi. “Non credo debba essere considerato recluso”, ha risposto a chi domandava se il Papa viaggerà.
La decisione delle dimissioni è “assolutamente personale” da parte del Papa, “non credo che nessuno gliela abbia suggerita o lo abbia spinto a questo… È una decisione sua personale, fatta in coscienza, con grande responsabilità verso Dio e verso la Chiesa, che merita massimo rispetto e ammirazione”, ha detto Lombardi.