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Perché Orsi di Finmeccanica è stato arrestato

Era stata la Procura di Napoli a iniziare le indagini, nell’aprile 2012, sull’operato del presidente e amministratore delegato di Finmeccanica Giuseppe Orsi per i reati di corruzione internazionale e riciclaggio. La vicenda è quella di una presunta tangente che sarebbe stata pagata in relazione a un contratto del 2010 per la fornitura di 12 elicotteri AW-101 per un valore complessivo di 560 milioni di euro, firmato da Agusta Westland (una società del gruppo Finmeccanica al tempo guidata da Orsi) con il Ministero della Difesa dell’India.

Il filone investigativo era partito dalle dichiarazioni di Lorenzo Borgogni, ex responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica, che ai magistrati aveva appunto parlato di una tangente pagata da una società controllata dal gruppo per assicurarsi commesse all’estero.

Dopo una perquisizione a Lugano nell’abitazione e negli uffici delle società di Guido Haschke (il consulente esperto di affari internazionali che avrebbe mediato per la commessa in India di Agusta Westland l’affare per la vendita di elicotteri), a giugno il pool della Procura di Napoli dispone una perquisizione nella casa romana di Ettore Gotti Tedeschi (fino a pochi giorni prima presidente dello Ior), poi ascoltato dai magistrati come ‘persona informata sui fatti’ in virtù degli antichi e consolidati rapporti di conoscenza tra Gotti Tedeschi e Orsi.

A fine luglio 2012 la Procura Generale della Cassazione aveva accolto un ricorso della difesa di Orsi disponendo che il fascicolo dell’inchiesta sugli appalti Finmeccanica fosse trasmesso per competenza territoriale alla Procura di Busto Arsizio. Oggi Orsi e l’amministratore delegato di Agusta Westland Bruno Spagnolini sono stati arrestati (in carcere il primo, ai domiciliari il secondo) con l’accusa di corruzione internazionale. Eseguite anche delle perquisizioni in alcuni uffici di Milano e presso l’abitazione di un avvocato a Cornaredo, nell’hinterland del capoluogo lombardo.



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