Da tempo si accennava sulla stampa a rapporti più o meno segreti sulla scrivania di Papa Ratzinger. E anche a una relazione del genere parlava ieri Massimo Franco sul Corriere della Sera. Una relazione che avrebbe contribuito a prostrare Benedetto XVI.
La notizia riportata da Panorama oggi più particolareggiata: nell’articolo a firma di Ignazio Ingrao si parla di un incontro datato 17 dicembre 2012 al quale partecipano tre cardinali: Julian Herranz, Josef Tomko e Salvatore de Giorgi. Sono i membri della commissione d’inchiesta sul Vatileaks e consegnano al Papa un dossier.
“Stavolta – scrive Panorama – il fascicolo è assai più voluminoso, contiene decine di interviste a prelati, laici, religiosi che i tre porporati hanno compiuto dopo la condanna del corvo, Paolo Gabriele. Da questo rapporto emerge una fotografia impietosa dell’attuale situazione della curia romana: le divisioni tra i cardinali, le resistenze al cambiamento all’operazione di trasparenza e pulizia voluta da Ratzinger”.
Secondo l’articolo di Ignazio Ingrao, il Papa esce provato dal colloquio, non immaginando tali livelli di intrighi, sospetti e complottismo tra i cardinali, come accennato e commentato ossi su Formiche.net dallo scrittore Vittorio Messori. Dice di aver scoperto un volto della curia che mai avrebbe immaginato, sempre secondo Panorama. Il settimanale poi spiega cosa c’era nel rapporto: “I porporati fanno innanzitutto l’elenco delle interviste compiute dal mese di settembre fino alla fine di noembre: la lista contiene molti nomi, non solo ecclesiastici, comprese figure insospettabili. Quindi analizzano la rete di rapporti e amicizie che si è strutturata intorno al palazzo apostolico e all’appartamento del Papa. Emerge una diffusa resistenza al cambiamento e molti ostacoli alle azioni volte a promuovere la trasparenza”.