Sono bastati pochi minuti perché per la Rete e sui media si diffondesse la notizia dell’abbandono di Fermare il declino da parte di uno dei suoi più autorevoli fondatori, l’economista Luigi Zingales.
Troppa deve essere stata la sua rabbia davanti all’ipotesi che Oscar Giannino avesse potuto mentire proprio a lui – docente in quell’università – sui suoi presunti titoli accademici conseguiti presso la prestigiosa Chicago Booth of business.
Quella della Città del vento non è una scuola particolare, ma è considerato il tempio didattico del liberismo americano: la Chicago Booth è un’università d’eccellenza. Fondata nel 1898, è la seconda più vecchia business school degli Usa e la prima ad offrire un programma di Executive master in business administration (Mba).
Ha assunto il nome attuale nel 2008, in seguito alla donazione di 300 milioni di dollari ricevuta da un ex alunno, il magnate David G. Booth.
In cima alle classifiche internazionali
Tantissimi i premi e i posti di rilievo nelle classifiche di settore conquistati dall’università americana. Chicago Booth è stata per Bloomberg BusinessWeek la prima business school degli Stati Uniti nel 2006, 2008, 2010, e 2012.
Il programma è stato anche al primo posto a livello mondiale nel 2012 nella classifica dei Mbs stilata dal The Economist.
Nella più recente “classifica delle classifiche” delle scuole americane di business, Chicago Booth si è classificata alla terza posizione per il Financial Times e per Poets & quants.
Ognuna di queste classifiche è una media di cinque grandi ranking di Mba, pubblicati da Bloomberg BusinessWeek, The Economist, The Financial Times, Forbes, Wall Street Journal o US News & World Report, che ha lo scopo di eliminare le anomalie e altre distorsioni statistiche che sono spesso presenti in ogni singola graduatoria.
Tre campus, una sola università
Il campus principale della Booth si trova in un sobborgo occidentale di Chicago, Hyde Park, ma ci sono sedi distaccate a Londra e a Singapore. Questo consente agli studenti grande libertà di movimento, in quanto i programmi sono sempre gli stessi in ogni sede e possono essere seguiti indifferentemente dalla località dove ci si iscrive.
L’istituto offre percorsi didattici in diverse branche dell’economia e realizza anche ricerche nei campi della finanza, dell’economia, del marketing.
Il programma completo della Chicago Booth, il Full Time Mba, dura 21 mesi per un totale di 21 corsi, al prezzo di 111.587 dollari nel 2012. Si è classificato al primo posto, proprio lo scorso anno, nella classifica stilata da Bloomberg BusinessWeek.
Un preside indiano per una scuola internazionale
Attuale preside dell’università è Sunil Kumar, nato in India, e decano dell’istituto. Per lui un passato a Stanford, un master in ingegneria informatica e automazione presso l’Indian Institute of Science di Bangalore e una laurea in ingegneria presso l’Università di Mangalore Surathkal. Un incarico della durata di cinque anni il suo, iniziato il primo gennaio 2011. Kumar, ha raccolto la pesante eredità del suo predecessore, Edward A. Snyder, in carica per 9 anni e capace dal 2001 di raddoppiare il numero di cattedre e più che triplicare le borse di studio offerte agli studenti.
La scuola dispone di 177 professori, tra i quali premi Nobel, personaggi con prestigiosi incarichi presidenziali, e economisti importanti come Eugene Fama, Raghuram Rajan, il comportamentista Richard Thaler, l’ex presidente del Council of Economic Advisers , Austan Goolsbee, e l’italiano Luigi Zingales.
La comunità degli ex studenti del Chicago Booth, detti alumni nel mondo anglosassone, conta su 43mila elementi e più di 60 club in tutto il mondo.
Tra gli alumni, ci sono nomi di spicco come Jon Corzine, Peter G. Peterson, Philip J. Purcell, e John Meriwether.