Il Salone d’Onore del Coni ha incoronato oggi il suo 15esimo presidente. Con 40 voti, e al primo scrutinio, Giovanni Malagò ha battuto Raffaele Pagnozzi (35 voti) conquistando così quella che fino a ieri era la poltrona di Giovanni Petrucci.
Nato a Roma il 13 marzo 1959, laureato in Economia e Commercio con 110 e lode, papà di Vittoria e Ludovica, le gemelle 25enni avute da Lucrezia Lante della Rovere presenti oggi e a cui il neo presidente del Coni ha rivolto il suo primo abbraccio, Malagò è un imprenditore (Samocar) che non ha mai nascosto la grande passione per lo sport. Ha praticato il calcio a 5, vincendo tre titoli italiani con la Roma RCB e con la Nazionale ha partecipato ai mondiali in Brasile nel 1986. Nel suo curriculum sportivo albergano però anche tennis, sci, nuoto, atletica, basket e canottaggio.
I ruoli dirigenziali
Dopo l’attività agonistica arrivano i tempi dell’Aniene, il circolo Canottieri più prestigioso della capitale diventato il suo gioiello. Dal 1997 vi ha rivestito la carica di presidente, portando numerosi successi: la sua campagna acquisti ha portato al circolo campionesse come Federica Pellegrini, Josefa Idem e Alessandra Sensini. Da dirigente sportivo ha presieduto il comitato organizzatore degli Internazionali di tennis (98-99) e la Virtus Roma di basket (2000-2001). Nel 2002 ha ricevuto la Stella d’oro al merito sportivo, è stato presidente dei mondiali di nuoto Roma 2009 e consigliere e membro del comitato d’onore per la candidatura, poi fallita, di Roma per i Giochi del 2020.
Tra flirt e cultura
La sua attività imprenditoriale lo porta ad occuparsi, tra l’altro, di auto di lusso, ma il suo nome è spesso legato al gossip. Flirt veri o presunti gli sono stati attribuiti da Monica Bellucci a Alessia Marcuzzi, fino a Valeria Marini e Anna Falchi.
Frequentatore dei salotti romani più ‘in’, Malagò ha legato il suo nome anche alla cultura e al sociale. Nel Cda dell’Auditorium parco della musica, socio onorario del’Ail, l’associazione contro le leucemie e socio promotore e consigliere dell’associazione Amici dell’ospedale Bambino Gesù, Malagò non rinuncia mai la domenica al suo posto fisso in tribuna per seguire i giallorossi.
Il commento dopo l’elezione
“Da anni coltivavo solo il sogno di candidarmi”, ha detto Malagò durante il suo intervento davanti al Consiglio Nazionale Elettivo. “Credo sappiate perfettamente – ha detto Malagò rivolgendosi ai 76 grandi elettori – su cosa ho voluto battermi per dare una diversa progettualità allo sport italiano. Tre sono le parole simbolo della mia candidatura”. E parla di “coraggio, anima e cuore”. E ha spiegato: “Innanzitutto la fiducia, reciproca, che ho chiesto quando mi sono candidato e che molti di voi mi hanno dato, qualcuno con coraggio e qualcun altro con tranquillità, e da questa mi sono sentito rafforzato. La seconda parola è protagonista: ho la fortissima volontà di rendere gli attuali membri del Consiglio Nazionale protagonisti dello sport italiano nei prossimi quattro anni. La terza parola è il coraggio: ci ho messo la faccia, mi sono esposto, ci ho messo cuore e anima, spero anche competenza e credo credibilità. E all’unico indeciso rimasto, mi rivolgo dicendo che nella vita, in certe occasioni, serve coraggio”.