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Le accuse a British Petroleum per la marea nera

“L’avidità ha distrutto il Golfo”. Sono queste le parole usate dall’avvocato dell’Alabama Luther Strange nell’ambito del processo civile contro British Petroleum, il colosso britannico del petrolio coinvolto nel disastro ambientale che nell’aprile 2010 ha devastato il Golfo del Messico.

Iniziato ieri a New Orleans, in Louisiana (uno dei cinque stati maggiormente danneggiati) il processo ha visto gli avvocati federali statali sul piede di guerra, decisi a dimostrare che, come ha detto Strange al Los Angeles Times, “Bp è stata accecata dall’avidità.. a Bp importa soprattutto dei soldi”.

Una volta accertate le responsabilità nell’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon, che oltre ad aver causato immensi danni ambientali ha provocato al morte di 11 persone, il gigante petrolifero potrebbe dover pagare fino a 17 miliardi di dollari. Ma decisioni su multe e rimborsi verranno prese solo in seguito, in un altro processo che, secondo il Wall Street Journal, non avrà luogo prima di un anno.

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