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Ecco i consigli delle banche d’affari americane a Bersani e Grillo

I mercati continueranno a esprimere un giudizio sul risultato delle elezioni italiane e sarà severo, poiché porterà con sé i timori che l’instabilità del Paese intralci la strada delle riforme e aumenti la debolezza dell’Eurozona. A rivelare impressioni immediate e scenari futuri sono gli analisti di tre dei più grandi gruppi bancari del mondo: Goldman Sachs, Citigroup e Merrill Lynch.

MERRILL LYNCH

Una nuova stagione di riforme condivise o il ritorno alle urne
Il risultato delle elezioni, per gli analisti di Merrill, dimostra che l’elettorato ha espresso fortemente il bisogno di un cambiamento per riavviare la crescita economica, la creazione di posti di lavoro e migliorare il benessere complessivo. E’ prioritario che il prossimo governo avvii immediatamente una stagione di riforme o potrebbe presto perdere il mandato a causa dell’inesistente maggioranza che lo costringerà a chiedere sostegno di volta in volta.

L’incognita 5 stelle preoccupa gli investitori
Il successo del risultato ottenuto dal partito di Grillo aumenterà le preoccupazioni degli investitori nel breve periodo, perché il movimento rimane un’incognita: non è ancora chiaro se saranno uniti nell’attività parlamentare, nell’espressione del voto e se accantoneranno alcune idee poco ortodosse come l’uscita dell’Italia dall’euro.

Elezioni anticipate? Possibili, ma non scontate
Gli economisti di Merrill Lynch considerano i movimenti di Grillo e Berlusconi in un momento particolare: entrambe non sono abbastanza forti da fare e reggere coalizioni complicate, ma pensano sia il caso di attendere il prossimo giro per provare a vincere nettamente.
Una prospettiva, questa, che la banca americana considera la peggiore per i mercati e per le prospettive dell’economia, perché se dovesse vincere il M5s non avrebbe l’esperienza per governare, mentre il programma del centrodestra sarebbe troppo ambizioso, soprattutto per l’impossibile taglio immediato delle tasse.

Collaborazione Pd-M5s, un percorso difficile ma obbligato
Gli analisti considerano valida la possibile cooperazione tra le due parti (un’ipotesi caldeggiata anche dal giornalista Wolfgang Munchau sul Financial Times), in quanto condividono opinioni simili su riforme istituzionali, miglioramento della pubblica amministrazione e misure di liberalizzazione. Le osservazioni iniziali da entrambe le parti suggeriscono che un negoziato potrà avere luogo, ma potrebbe essere difficile nelle prossime settimane. 

GOLDMAN SACHS

Un grande e breve patto per cambiare il Paese
Per gli analisti di Goldman Sachs, lo scenario più plausibile è quello di un governo di unità nazionale, che possa attuare un’agenda concordata fra i partiti.
Se questo scenario dovesse verificarsi, gli spread rimarranno volatili per i prossimi giorni per poi stabilizzarsi in una forbice compresa tra 275 e 300 punti base sopra i bund tedeschi di analoga durata.
Un’alleanza del genere sarà di natura instabile e tempo limitato, probabilmente un solo anno per poi tornare alle urne.

Spread alle stelle in caso di nuove elezioni
Se il nuovo parlamento – ipotesi meno probabile per Goldman – non riuscirà a trovare un’intesa su un nuovo governo, allora il presidente Napolitano potrebbe usare il suo potere di sciogliere una o entrambe le camere e indire nuove elezioni.
In questo scenario salirebbe drasticamente la volatilità e con essa la pressione sui Btp che potrebbero tornare sui livelli toccati nel novembre 2011, quando salirono a 550 punti sopra i bund.

CITIGROUP

Lontano il rischio Grecia
A differenza di quanto accaduto nel Paese ellenico, gli economisti di Citi considerano meno probabile l’indizione di nuove elezioni entro i prossimi tre mesi, almeno in attesa dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica (entro il 15 aprile), e considerando che, con l’attuale sistema elettorale e una società divisa, un parlamento senza maggioranza sarebbe ancora il risultato più probabile.
Inoltre, nuove e immediate elezioni avrebbero l’incognita di una ulteriore erosione del consenso a carico dei partiti tradizionali per spostarsi su forze anti-establishment e antieuropee come quella di Grillo.

Un governo provvisorio dalle molteplici opzioni
Un nuovo governo provvisorio resta per Citigroup l’esito più probabile ora. Nel corso dei prossimi giorni, Napolitano cercherà di valutare le opzioni possibili per formare un governo disposto a consentire al Parlamento di eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, cambiare il sistema elettorale e governare la crisi economica.
Molti opzioni sono possibili (centro sinistra + Grillo o centro sinistra + Berlusconi o da un governo di minoranza sostenuto di volta in volta da diverse forze politiche), ma tutte le opzioni presenti portano a grandi difficoltà per la governabilità del Paese, e ad una portata limitata di azione.

L’incertezza prevale e l’economia ne risente
L’incertezza politica e la scarsa possibilità di azione del governo può portare a mercati volatili. Dati gli alti livelli di indebitamento e le attività peculiari delle imprese italiane, l’economia potrebbe essere ulteriormente penalizzata in
questo scenario. Potenziali decisioni populiste (per compiacere l’elettorato) potrebbero anche aumentare il rischio normativo italiano.



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