“Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”.
È con queste parole pronunciate lo scorso 11 febbraio, nello stupore generale dei cardinali presenti, che ha inizio il doloroso cammino di Papa Benedetto XVI dalla sua rinuncia ad oggi, ultimo giorno del Pontificato. Alle 20 di questa sera la sede dell’apostolo Pietro sarà vacante. Benedetto XVI, che ieri ha tenuto la sua ultima udienza generale in piazza San Pietro alla presenza di 150mila fedeli, questa mattina alle 11 si è congedato dai cardinali, quelli residenti a Roma e quelli già arrivati in vista del Conclave. Alle 17 circa arriverà nel palazzo sulle pendici del lago Albano dove concederà un ultimo atto pubblico affacciandosi dal balcone di Castel Gandolfo per un breve saluto ai fedeli. E alle 20:01, decaduto da ruolo di Romano Pontefice, divenuto Papa emerito, gli Svizzeri smonteranno la guardia dal portone del palazzo apostolico. Inizia a quel punto la sede apostolica vacante.(qui il programma dell’ultimo giorno del pontificato)
Ripercorriamo la vicenda attraverso i commenti e le analisi che Formiche.net ha dedicato a questa fase così delicata della storia della Chiesa cattolica.
Interviste
La decisione di Benedetto XVI, il conclave, i poteri del camerlengo Bertone, il toto-nomi per la successione e il problema della coabitazione di due Papi spiegati a Formiche.net da Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte costituzionale e docente di Diritto ecclesiastico all’Università di Tor Vergata. Leggi l’intervista
I veri motivi della rinuncia di Benedetto XVI, le ripercussioni in Vaticano e le differenze con Giovanni Paolo II. Intervista di Formiche.net allo scrittore Vittorio Messori.
Dalla vicenda di Vatileaks fino al mancato aiuto dei suoi collaboratori (compresso Bertone) il professore Ratzinger era stanco e ha compiuto uno storico “gesto di libertà” che rafforzerà la Chiesa. Intervista a Aldo Maria Valli, vaticanista del Tg1.
Il fatto che intercorrano due settimane tra la decisione di Benedetto XVI e l’inizio della sede vacante introduce elementi nuovi che richiedono una gestione molto accurata. Si tratta di quella che lo storico della Chiesa, Alberto Melloni, editorialista del Corriere della Sera, ha definito una “fase inedita”. Leggi l’intervista
Può un libro aver influito sulle dimissioni del Papa? Lo abbiamo chiesto a Gianluigi Nuzzi, uno dei giornalisti più letti (e temuti) in Vaticano, autore del libro-inchiesta “(Sua Santità – le carte segrete di Benedetto XVI”) con cui ha avuto inizio il caso Vatileaks, che ha portato all’allontanamento di Paolo Gabriele. Leggi l’intervista
Autore di un recente romanzo per Rizzoli “Le mani sul Vaticano”, Carlo Marroni, vaticanista del Sole 24 Ore, si sofferma sulle differenze e le similitudini tra Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, i rapporti contrastati all’interno del Vaticano, la solitudine di Ratzinger e lo scenario che si apre. Leggi l’intervista
Roberto de Mattei, presidente della Fondazione Lepanto e docente di Storia del Cristianesimo all’Università Europea di Roma in conversazione con Formiche.net commenta il gesto storico del Papa che impone una discussione che non deve concentrarsi sulle intenzioni ma sulle conseguenze. Leggi l’intervista
Commenti
L’analisi dello storico Benedetto Ippolito sulla decisione di Ratzinger: “Ha detto no a un sistema di potere e di governo che non va. E ha detto di sì a Dio, all’autorità del Papa, alla sua indipendenza, alla sua libertà di dominare il potere con la forza legittima della sua intrinseca autorità. Leggi il commento
L’abbandono del trono da parte di un re presenta una fondamentale analogia con la rinuncia del papa: in entrambi i casi non si tratta di “dimissioni” e l’atto col quale un sovrano se ne va non richiede alcuna accettazione, come non l’ha richiesta la rinuncia pontificia. Analisi tra storia e cronaca di Marco Bertoncini.
L’amore per la verità dei fatti, anzi, del fatto senza precedenti da molti secoli, impone una riflessione con la stessa onestà di chi la pensa in modo diverso, e senza per questo voler minimamente giudicare né la persona né la figura di Joseph Ratzinger, comunque un Grande già considerato tale dalla Storia. L’analisi dell’editorialista Federico Guiglia
Ricostruzioni
Come avviene in occasione di ogni conclave, è già iniziata la caccia al futuro Papa, con tanto di quotazioni da parte dei bookmakers inglesi. I ratzingeriani, gli italiani, gli Ordini religiosi, il partito nord americano, la Chiesa emergente e i kingmaker. Leggi la geografia di nomi e relazioni in vista del Conclave
Prima il nuovo vertice dello Ior, poi la sostituzione di Nicora e ora il commissariamento dell’Idi. Nonostante traversie, polemiche e critiche sempre più palesi, il segretario di Stato, Tarcisio Bertone, è sempre più attivo a ridosso del Conclave. Ecco fatti, rilievi e possibili prossime mosse
Da giorni trapelavano indiscrezioni circa la possibilità che Papa Benedetto XVI decidesse di intervenire con un motu proprio per apportare alcune modifiche o, meglio, alcuni accorgimenti alla procedura prevista per l’elezione del nuovo Papa. E alla fine il motu proprio, tanto atteso quanto annunciato, è arrivato. Ecco cosa cambia
Le congregazioni generali, il ruolo di Bertone, l’ombra della pedofilia, gli strascichi di Vatileaks e i king maker del Conclave. Cronaca analizzata e spiegata
Anni di tensioni, diatribe in seno alla Curia, veleni: il tutto culminato nel caso di Vatileaks. Un gesto, quello compiuto da Gabriele, mirato, secondo le sue parole, a proteggere il Papa. Da chi? Tutto lascia presupporre che il vero destinatario di tutta l’operazione fosse proprio il Segretario di Stato Bertone. Ecco i dossier che hanno fatto spazientire Bertone