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All’opposizione siriana servono soldi e protezione. Parola di Al-Khatib

“Soldi e protezione” sono le richieste del leader della Coalizione di opposizione siriana, Ahmed Moaz Al-Khatib, ai Paesi amici della Siria che si riuniranno oggi a Roma. “Chiederemo i mezzi che i Paesi amici si sono impegnati a fornirci”, ha spiegato Al-Khatib intervistato dal quotidiano “La Repubblica”, che sottolinea come la coalizione voglia stabilire un governo provvisorio nei territori siriani già liberati ma perché ciò sia possibile serva “sia una forza contraerea sufficientemente potente sia la protezione dei missili Patriot schierati alla frontiera turco-siriana”.

Quanto al presidente siriano Bashar al-Assad, “deve andare via. Non ci sono altre opzioni: gli lasceremo il tempo di preparare le valigie durante le settimane o i mesi degli eventuali negoziati di pace, nulla di più”, ha avvertito Al-Khatib che tuttavia non fa alcuna previsione sulla durata del conflitto: “Ci sono troppi parametri che entrano in gioco, a cominciare dai russi che sono tuttora grandi sostenitori del regime di Damasco, pur essendosi resi conto che Assad è ormai un personaggio irrecuperabile perché ha commesso troppi crimini orrendi”.

Al-Khatib, infine, minimizza il rischio rappresentato dai gruppi armati jihadisti presenti nel Paese, più volte evocato dagli Stati Uniti: è una “falsificazione della realtà, perché se è certo che in questo momento in Siria ci sono dei jihadisti sono poche centinaia, non certo migliaia o decine di migliaia come dicono in molti”.


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