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Casaleggio, il guru di Grillo che sogna di governare l’Italia

Schivo in Italia, loquace oltre confine. È Gianroberto Casaleggio, considerato da più parti l’eminenza grigia che dietro le quinte muoverebbe i fili del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo.

Un’ascesa irresistibile quella del partito guidato dal comico genovese, che vede in Casaleggio, esperto di comunicazione, il braccio armato sul web.

E mentre in Italia Grillo e i grillini snobbano la stampa, in una sua intervista al quotidiano inglese The Guardian il co-fondatore del M5s spiega intenzioni e prospettive del partito virtuale più noto del pianeta.

Nessun ruolo nel prossimo governo
Senza mezzi termini, Casaleggio sostiene che il M5s non giocherà “alcun ruolo nella formazione del prossimo governo del Paese”.
Tuttavia, fa notare il Guardian, nella sua prima intervista dopo il voto il co-fondatore del movimento sostenne che i parlamentari grillini avrebbero però potuto fornire un sostegno limitato a un governo di minoranza di centrosinistra guidato da Pierluigi Bersani.
Un’eventualità che però Grillo ha smentito solo poche ore dopo e che lo stesso Casaleggio ora ritratta.

No alla fiducia, si a un nuovo governo Monti
Ipotesi gradita al guru della comunicazione sarebbe invece quella di un governo alternativo senza il M5s, che non vincoli il partito di Grillo alla fiducia, ma che lo veda esprimersi di volta in volta in Parlamento.
“Se ci fosse un governo formato da altri partiti – dichiara Casaleggio – il M5s voterà per tutto ciò che è parte integrante del suo programma”.
Una soluzione che non lascerebbe al Pd altra scelta che contare sui voti del Pdl al Senato, bocciata sia da Bersani, che dalla base democratica.

Casaleggio ha aggiunto: “Il presidente della Repubblica deciderà a chi dare il mandato per tentare di formare un governo. Egli deciderà se esistono le condizioni per la sua formazione, e se questo governo potrà ottenere la fiducia di Camera e Senato. Noi non vogliamo entrare in questo processo”.

Casaleggio, insistendo sul fatto che il movimento “non ha suggerimenti da dare”, si è detto favorevole anche a una quarta opzione – un governo tecnocratico sostenuto dai principali partiti, come quello guidato da Mario Monti dal Novembre 2011.
“Il governo Monti – sostiene – ha avuto una maggioranza che gli ha permesso di votare con successo molte leggi e decreti-legge”.

L’obiettivo finale: un governo monocolore
I commenti di Casaleggio rappresentano per il Guardian una linea ancora più dura di quella presa da Beppe Grillo, che ha detto che, pur dichiarandosi contrario ad alleanze, avrebbe rappresentato il movimento nei colloqui con il presidente Giorgio Napolitano, allo scopo di risolvere la situazione di stallo.

Casaleggio – chiosa il quotidiano inglese – ha detto che il suo obiettivo a lungo termine è di portare il M5s al potere da solo. Fino ad allora, non farebbe accordi con qualsiasi altro gruppo politico.

Sulle prospettive nel lungo periodo per il M5s – fondato poco più di tre anni fa – Casaleggio ha detto che queste “dipenderanno da quanto saremo coerenti”. Se il movimento rimarrà ancorato ai suoi principi e otterrà dei cambiamenti, “saremo certamente destinati a crescere”.
Ma Casaleggio crede davvero che il M5s potrà governare l’Italia? “Spero di sì”, ha risposto.

La democrazia della Rete prende forma
Sbagliato per Casaleggio considerare il consenso massiccio dato dai cittadini al M5s come una semplice reazione alla crisi economica e le politiche di austerità favorite dalla Germania.
“Quello che sta accadendo in Italia è solo l’inizio di un cambiamento molto più radicale” ha detto. “E’ un cambiamento che sta toccando tutte le democrazie” e che riguarda la democrazia diretta e il ruolo della Rete.

Il dissenso? Non esiste (tranne a sinistra)
Il rifiuto di Grillo a un accordo con il centrosinistra – annunciato sul suo blog – ha suscitato commenti contrastanti, e rimproveri rabbiosi da parte di utenti critici che si definiscono membri del movimento. Casaleggio respinge però questa teoria.
“I membri del Movimento a cinque stelle non sono gli unici che commentano sul blog. Ce ne sono altri” ha detto. “Quindi il fatto che alcune persone commentino i contenuti del blog non significa che gli iscriti non condividono la linea del movimento.”

La questione per il Guardian resta comunque delicata. La maggior parte degli attivisti del movimento tendono a idee di sinistra e lo stesso Casaleggio definì il programma del M5s “simile a quello dei socialdemocratici svedesi”. Ma la linea che lui e Grillo stanno perseguendo potrebbe invece ottenere l’effetto di riportare in qualche modo Berlusconi al governo.

Rispetto al mancato supporto al Pd, Casaleggio ha poi ricordato una delle norme note sin dall’inizio e sottoscritte dal gruppo parlamentare grillino, che prevede testualmente che non dovrà “associarsi con altri partiti o coalizioni o gruppi se non per votazioni su punti condivisi”.



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