Con un occhio puntato alle elezioni di settembre, si è vivacizzato il dibattito in seno al partito cristiano democratico tedesco (Cdu) e al fratello bavarese (Csu) sui diritti da garantire alle coppie omosessuali. Secondo fonti del settimanale Spiegel e del Wall Street Journal, il cancelliere Angela Merkel preferisce optare per una politica attendista e attendere, almeno in linea di massima, le indicazioni della Corte costituzionale tedesca.
Ieri sera, al termine di una riunione dei vertici della Cdu, il segretario generale Hermann Groehe ha annunciato che “al termine di un’intensa discussione” è stato deciso di mantenere lo status quo: una politica che riflette la speciale considerazione nei confronti della famiglia e delle coppie sposate prevista dalla costituzione. Il partito si impegna comunque a lottare contro le discriminazione nei confronti dei gay, ha aggiunto Groehe.
Ma altri ministri del governo nero-giallo invece, come quella della Giustizia, Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, spingono per anticipare i tempi: “Dobbiamo sbrigarci e garantire un eguale trattamento alle coppie omosessuali, dalle adozioni al fisco. E’ la politica che deve indicare la linea, non lasciarsi trascinare dai giudici costituzionali”, ha detto il ministro liberaldemocratico.
Nei giorni scorsi il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble (Cdu) si era espresso a favore di una parificazione dei diritti tra coppie omo e etero, mentre il capogruppo dell’Unione, Volker Kauder si era detto contrario a una “totale uguaglianza”.
La Corte costituzionale, che due settimane fa aveva giudicato incostituzionali quelle norme che limitano i diritti degli omosessuali per l’adozione dei figli adottati dai partner, dovrebbe esprimersi in estate sulle prerogative fiscali delle coppie omo. In Germania le unioni fra persone dello stesso sesso sono garantite dal 2001.