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Il pensiero di Papa Francesco

Il pericolo della mondanità spirituale, la vanità autoreferenziale dei cardinali, i rischi di chi vive nel carcere delle certezze. E ancora la sua opposizione alle unioni omosessuali. Ecco una serie di punti fermi che Papa Francesco ha affidato ad alcune interviste rilasciate sulla stampa italiana prima della sua proclamazione al soglio petrino.

Il compito dei cardinali
In un’intervista del 2012 di Andrea Tornielli su Vatican Insider per commentare i lavori del concistoro e le parole di Benedetto XVI, l’allora arcivescovo di Buenos Aires così dichiarava in merito alla funzione dei cardinali: “I cardinali non sono gli agenti di una Ong, ma sono servitori del Signore, sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, che è Colui che fa la vera differenza tra i carismi, e che allo stesso tempo nella Chiesa li conduce all’unità. Il cardinale deve entrare nella dinamica della differenza dei carismi e allo stesso tempo guardare all’unità. Avendo coscienza che l’autore, sia della differenza come dell’unità, è lo stesso Spirito Santo. Un cardinale che non entri in questa dinamica, non mi sembra sia cardinale secondo ciò che chiede Benedetto XVI”.

Il pericolo della “mondanità spirituale”
Qual è il pericolo più grande per la Chiesa secondo Papa Francesco? Lo scopriamo in una intervista rilasciata nel 2007 a Stefania Falasca per la rivista “30 giorni”, il mensile diretto da Giulio Andreotti, che ha interrotto le pubblicazioni lo scorso anno, e riportata sull’edizione odierna del quotidiano Avvenire: “È quella che Henri De Lubac chiama “mondanità spirituale”. È il pericolo più grande per la Chiesa, per noi, che siamo nella Chiesa. “È peggiore”, dice De Lubac, “più disastrosa di quella lebbra infame che aveva sfigurato la Sposa diletta al tempo dei papi libertini”. La mondanità spirituale è mettere al centro sé stessi. È quello che Gesù vede in atto tra i farisei: ” Voi che vi date gloria. Che date gloria a voi stessi, gli uni agli altri”.
E nell’intervista al vaticanista della Stampa aggiungeva: “Il cardinalato è un servizio, non è un’onorificenza di cui vantarsi. La vanità, il vantarsi di se stessi, è un atteggiamento della mondanità spirituale. Il carrierismo, la ricerca di avanzamenti, rientra pienamente in questa mondanità spirituale. Lo dico spesso, per esemplificare la realtà della vanità: guardate il pavone, com’è bello se lo vedi da davanti. Ma se fai qualche passo, e lo vedi da dietro, cogli la realtà… Chi cede a questa vanità autoreferenziale in fondo nasconde una miseria molto grande”.

Cosa vuol dire evangelizzare
Papa Francesco rivolgendosi a Tornielli dichiarava con convinzione: “Si deve uscire da se stessi, andare verso la periferia. Si deve evitare la malattia spirituale della Chiesa autoreferenziale: quando lo diventa, la Chiesa si ammala. È vero che uscendo per strada, come accade a ogni uomo e a ogni donna, possono capitare degli incidenti. Però se la Chiesa rimane chiusa in se stessa, autoreferenziale, invecchia. E tra una Chiesa accidentata che esce per strada, e una Chiesa ammalata di autoreferenzialità, non ho dubbi nel preferire la prima”.

Con il Battesimo un nuovo inizio
Alla domanda della giornalista di “30 giorni” che chiedeva un’opinione nei confronti di alcuni casi di battesimi rifiutati a bambini figli di genitori “irregolari” Bergoglio rispose: “Il bambino non ha alcuna responsabilità dello stato del matrimonio dei suoi genitori. E poi, spesso il battesimo dei bambini diventa anche per i genitori un nuovo inizio. Di solito si fa una piccola catechesi prima del battesimo, di un’ora circa; poi una catechesi mistagogica durante la liturgia. In seguito, i sacerdoti e i laici vanno a fare le visite a queste famiglie, per continuare con loro la pastorale postbattesimale. E spesso capita che i genitori, che non erano sposati in chiesa, magari chiedono di venire davanti all’altare per celebrare il sacramento del matrimonio”.

Il carcere delle certezze
“Le nostre certezze possono diventare un muro, un carcere che imprigiona lo Spirito Santo. Colui che isola la sua coscienza dal cammino del popolo di Dio non conosce l’allegria dello Spirito Santo che sostiene la speranza. È il rischio che corre la coscienza isolata. (Intervista a Stefania Falasca di 30 giorni, fine 2007 riportata da Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera)

Le unioni omosessuali
La sua versione nei confronti delle unioni omosessuali si può evincere da un comunicato ufficiale del 26 novembre del 2009 contro il governatore di Buenos Aires Mauricio Macri, reo di non avere fatto ricorso contro la sentenza sul matrimonio gay: “Non ricorrendo contro la decisione del giudice nel contenzioso amministrativo sul matrimonio di persone dello stesso sesso, ha mancato gravemente al suo dovere di governante e di custode della legge”.


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