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Su Cipro l’Ue ha raggiunto un nuovo primato di stupidità

L’Unione europea? “Nel caso di Cipro ha stabilito un nuovo standard di stupidità”. Questo il duro commento di uno degli editorialisti di punta di Bloomberg View, Clive Crook.

In un articolo sul sito finanziario, il giornalista si chiede cosa accadrà alla riapertura delle banche cipriote e cosa farà l’Europa per scongiurare un tracollo annunciato.

Bruxelles – che torna sul banco degli imputati assieme a Nicosia – per Crook ha contribuito all’incertezza con una controversa forma di salvataggio, poi bocciata dal Parlamento dell’isola, ma soprattutto ha la grande colpa di aver diffuso un messaggio pericoloso: “nell’Unione europea i depositi assicurati non sono al sicuro”.

Il prelievo forzoso ha scatenato il panico nei piccoli risparmiatori dell’isola, gli uomini d’affari russi, la Germania esposta con le sue banche, la Bundesbank e molti commentatori critici, come il Nobel americano Paul Krugman.

Ma non è questo per l’editorialista di Bloomberg l’aspetto più importante. “All’inizio della crisi finanziaria – ricorda Crook – i governi del continente hanno riconosciuto che un’assicurazione sui depositi sotto i 100mila euro fosse uno dei modi migliori per puntellare il sistema bancario e ora, con l’avallo del Fondo monetario internazionale, hanno deciso di rinnegare tale impegno”.

L’economia cipriota è molto piccola, continua Crook – meno di mezzo punto percentuale del prodotto interno lordo della zona euro. Anche se andasse di male in peggio, la ricaduta diretta per il resto d’Europa sarà minima. Forse è questo che rappresenta meglio l’assurdità di questo fine settimana. La disponibilità a ripudiare il principio di assicurazione dei depositi è il segnale che non ci si trova davanti a un “caso speciale” ma ripetibile e ciò renderà la successiva gestione della crisi del settore bancario Ue più difficile”.

Alla fine dello scorso anno i governi dell’Unione hanno deciso di muoversi verso una storica “unione bancaria, con un’unica autorità di vigilanza bancaria e di lavorare per un sistema di salvataggio comune per le banche in difficoltà e un singolo quadro di garanzia dei depositi per l’area dell’euro.

In questo caso, sostiene Crook,  “i negoziatori di Bruxelles hanno deciso di fare un passo minimo in avanti”.

Ciò che questo recente fiasco indica, tuttavia, è che la base politica per una maggiore cooperazione finanziaria”, a cominciare dalla Germania, “semplicemente non esiste – e che i governi dell’Ue stanno illudendo se stessi e i mercati finanziari, quando dicono che lo faranno”.

Proprio perché Cipro è così piccola, avrebbe potuto servire da modello. Le sue banche hanno bisogno di una ristrutturazione – e allora perché non separare i buoni asset dai cattivi e mettere i secondi in una “bad bank“, finanziata in parte dai proprietari e dai creditori delle banche, in parte dai contribuenti ciprioti e in parte dal resto dell’Ue? In questo modo – conclude l’editorialista di Bloomberg View – il più rapidamente possibile e al minor costo complessivo, si potrebbe portare indietro il sistema bancario a uno stato di salute”.



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