Il governatore della Fed Ben Bernanke continua a correre con la sua politica monetaria accomodante, mantenendo stabili i tassi e riconoscendo i passi avanti già fatti dall’economia del Paese, specialmente nella lotta alla disoccupazione. E chiude la porta a chi lo accusa di alimentare, con la sua linea monetaria, bolle speculative ed immobiliari e ai falchi che definiscono insostenibile per le casse di Washington immissioni mensili di liquidità per 85 miliardi di dollari.
I tassi invariati
Come ampiamente previsto, la Federal Reserve ha deciso quindi di lasciare i tassi di interesse fermi a un range tra lo 0 e lo 0,25%, il minimo storico a cui erano stati portati nel dicembre 2008.
I miglioramenti dei mercati del lavoro e immobiliare
La Federal Reserve ha sottolineato che “ci sono stati miglioramenti del mercato del lavoro”, ma che “il tasso di disoccupazione rimane elevato. La Banca centrale ha inoltre segnalato “un ulteriore rafforzamento del mercato immobiliare”, nonostante una politica fiscale “in qualche modo più restrittiva”.
La strategia della Fed
La Fed, ribadendo il proprio doppio mandato che prevede massima occupazione e stabilità dei prezzi, proseguirà “con la politica monetaria accomodante” appropriata, fatto che dovrebbe portare a graduale miglioramento del mercato del lavoro e a una continua crescita dell’economia, ed infatti “potrebbe cambiare” il ritmo di acquisto di bond qualora le condizioni economiche lo rendessero necessario, ma eventuali aggiustamenti “non sarebbero frequenti”.
I costi gestibili del QE
Bernanke ha sottolineato che “la politica monetaria da sola non può combattere i venti contrari”, ma ha ribadito l’impegno a proseguire nell’azione a sostegno dell’economia. Il numero uno della Fed ha definito “gestibili” i costi del programma di acquisto di bond.
Niente bolle
“Monitoriamo il sistema finanziario e azionario, non vediamo a questo punto nulla di inusuale o fuori dai percorsi storici”, ha detto Bernanke, rispondendo a chi chiedeva se ci fosse il rischio di una bolla azionaria o di qualche altra natura. Bernanke ha detto che la Fed proseguirà per la propria strada e rivedrà la politica monetaria quando sarà il momento opportuno: “ci sarà un intervallo considerevole” tra la fine dell’acquisto di bond e l’aumento dei tassi di interesse, da dicembre 2008 ai minimi storici.
I rischi di Cipro per gli Usa
La “situazione a Cipro è difficile”, soprattutto a causa della dimensione del sistema bancario rispetto a quello economico, ha detto Bernanke, che ha parlato di “un problema difficile” e di “stress politico”, ma si è detto convinto che le parti coinvolte arriveranno a una soluzione percorribile. Per il momento non c’è stato un impatto “enorme” sugli Stati Uniti: “teniamo sotto controllo la situazione, ma per ora non vedo significativi rischi per l’economia e per il sistema finanziario americano”. La Federal Reserve “non invidia” chi deve trovare una soluzione a una situazione “dura e difficile” come quella di Cipro, in termini fiscali e di ricapitalizzazione bancaria