Sembrava essere l’isola che avrebbe svegliato l’Europa dal torpore dell’austerità alla tedesca. Ma quelli che attendono Cipro non sono giorni di gloria. E Bruxelles, che ha deciso il prelievo dai conti correnti superiori ai 100mila euro e la ristrutturazione del sistema bancario nazionale, facendo pagare al salvato una parte del costo del salvataggio, lega le sue sorti a quelle dell’isola alla deriva. “L’accordo raggiunto mette fine alle incertezze su Cipro e sulla zona euro”, ha detto il presidente dell’eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. Ma oltre all’olandese sono pochi quelli che ne sono convinti. E’ stata JP Morgan a suonare le trombe della ritirata: “Depositanti non assicurati di tutto il mondo, unitevi…e scappate subito da questi Paesi”. E la contrarietà alla decisione non viene solo dal mondo della finanza. Colpiti gli interessi russi, a scagliarsi contro la linea di Bruxelles a Nicosia è anche il primo ministro russo Dmitri Medvedev, secondo cui è necessario “capire come finirà tutto e quali sono le implicazioni per il sistema finanziario e monetario internazionale, quindi, per i nostri interessi”. Se non ancora il contagio, la febbre politica di sicuro si è già alzata.
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