A poche settimane dalle elezioni politiche che hanno decretato un sostanziale equilibrio tra Pd, Pdl e Movimento 5 stelle, le scelte dei partiti iniziano a sortire i primi effetti sul piano del consenso.
A riportare l’ultimo sondaggio effettuato da Swg è il Quotidiano.net.
Tra le forze politiche, mentre il Pdl torna a essere il primo partito italiano, a pagare il prezzo più alto è il movimento guidato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, che sconta il suo ostruzionismo a qualunque scelta che tiri fuori il Parlamento dal pantano istituzionale che impedisce di fatto di formare un nuovo Governo.
Un atteggiamento che molti elettori devono aver trovato irresponsabile, tanto più quando la drammatica situazione economica nella quale versa il Paese suggerirebbe la necessità di un esecutivo forte e stabile.
Un desiderio, quello di stringere un’alleanza programmatica con il Pd, che in verità è stato espresso dalla pattuglia grillina in Parlamento e in Rete, divisa a metà sul percorso da seguire.
L’ultima, forse decisiva spaccatura è quella che ha visto Grillo smentire sul suo blog il capogruppo al Senato, Vito Crimi, che sul suo profilo Facebook avrebbe scritto di preferire un Governo guidato da Pierluigi Bersani a una “prorogatio” a un vecchio o nuovo esecutivo montiano.
Parole che potrebbero costargli care e che lo starebbero spingendo ad autoescludersi dal M5s, prima che tale scelta sia compiuta altrove.
Entrando nel merito del sondaggio – scrive il Quotidiano.net – l’indagine è stata effettuata su un campione rappresentativo di 1500 persone, tutte maggiorenni a cui è stata posta la seguente domanda: Se si votasse oggi a quale partito darebbe il suo voto?
Con il 32,5% la coalizione di centro destra vincerebbe le prossime elezioni, quella di centro sinistra si piazzerebbe in seconda posizione con il 29,6%, ma a perdere voti è Beppe Grillo che si ferma a quota 24,8%. Perde terreno anche la coalizione di Mario Monti. Dal sondaggio Swg aumenta la fetta di indecisi, sono il 25%. All’indomani dell’incontro tra Pier Luigi Bersani e il Capo dello Stato, la metà degli italiani voleva tornare subito al voto. Mentre il 35% avrebbe preferito che si formasse un governo Pd-Pdl, seppure a termine.
Il dato significativo, secondo il presidente di Swg, Roberto Weber – si legge – è che, in una settimana, il partito di chi vuole tornare alle urne è salito del 10 percento. Tra chi vuole intesa Pd-Pdl, invece, è più alta la quota di elettori di centrodestra rispetto a quella formata dagli elettori di centrosinistra e Movimento 5 Stelle.