E venne il giorno di #OccupyMontecitorio. Mentre sui social network sono in molti a far notare gli echi mussoliniani dell’iniziativa, i grillini confermano decisi: domani occuperemo le Camere. “Attueremo tutte le iniziative possibili per far capire ai nostri concittadini che non è più il momento di scherzare”, ha spiegato la capogruppo alla Camera del M5S, Roberta Lombardi oggi in conferenza stampa al Senato e per questo ha annunciato: “Rimarremo in Aula fino a mezzanotte e un minuto, anche per rispetto del personale in servizio” . L’obiettivo, come già ribadito più volte, è quello di chiedere l’immediata formazione delle commissioni permanenti, senza aspettare la formazione del nuovo governo che consentirebbe ai partiti di decidere lo scacchiere dei ruoli chiave.
“In un momento di crisi economica feroce le Camere costano ogni giorno 500mila euro” e di fatto “non stanno lavorando: le forze politiche che non vogliono far partire le commissioni si prendono quindi la responsabilità politica di far spendere 500mila euro al giorno”, ha chiarito l’‘indignada’ grillina.
Le altre iniziative
Ma il M5S ha in serbo, se necessario, altre forme di protesta, tra cui manifestazioni di cittadini di fronte alle sedi parlamentari e il voto contrario dei rappresentanti del Movimento nelle conferenze dei capigruppo, in modo da riportare la discussione in aula.
Giovedì prossimo, inoltre, i parlamentari 5 stelle si autoconvocheranno nelle rispettive commissioni per avviare “informalmente” dei lavori sui disegni di legge già depositati in Parlamento, “a partire – ha spiegato Lombardi – dalle leggi di iniziativa popolare” che giacciono dalla scorsa legislatura.
La replica di Pietro Grasso
Alla protesta del M5S ha voluto replicare il presidente di Palazzo Madama Pietro Grasso. “Da presidente del Senato non ho alcuna intenzione né di ritardare né di ostacolare i lavori del Parlamento, centrali in una democrazia parlamentare quale è la nostra”, ha spiegato. “Ho chiesto ai Capigruppo di avere le designazioni dei Senatori per le Commissioni entro giovedì scorso, e – ricorda ancora Grasso – tranne due eccezioni sono già sul mio tavolo. Il regolamento non assegna al presidente poteri sostitutivi e pertanto, finché le designazioni non saranno completate, non sarà possibile procedere alla convocazione delle Commissioni”.
“Per quanto riguarda la convocazione delle Commissioni – prosegue – ho riscontrato sia ostacoli politici che giuridici, anche connessi alla formazione del governo. Per chiarire le posizioni dei gruppi sul tema ho anticipato a domattina alle 10 la Conferenza dei Capigruppo, in modo da delineare senza ambiguità i diversi orientamenti. Se al termine della Conferenza sarà necessario convocherò la Giunta per il regolamento, per definire gli aspetti interpretativi delle norme in materia. E’ del tutto evidente che nel frattempo la Commissione speciale potrà discutere tutte le questioni ritenute urgenti, e non escludo che su tematiche particolarmente complesse si possano istituire altre commissioni speciali”.