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Attentato a Boston, le tre ipotesi di Dambruoso

Terrorismo di matrice qaedista, interno con un gesto folle o di un gruppo di squilibrati, oppure un’eventuale ritorsione nei confronti di singoli soggetti o organizzatori della maratona. Sono le tre direttrici di marcia su cui puntare le investigazioni sulle bombe di Boston secondo il magistrato Stefano Dambruoso, già sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano e capo dell’Ufficio per il coordinamento dell’attività internazionale del ministero della Giustizia, attualmente deputato eletto in di Scelta Civica.

Gli indizi per parlare di atto terroristico ci sono tutti?
Aspetterei di verificare quale sia l’orientamento investigativo dell’Fbi, tutti le piste devono necessariamente rimanere praticabili: sia il terrorismo di matrice qaedista, sia quello cosiddetto interno come un gesto folle o di un gruppo di squilibrati, sia un’eventuale ritorsione nei confronti di singoli soggetti o organizzatori della maratona.

Quando il presidente Obama assicura “daremo una risposta immediata” a quali termini crede faccia riferimento?
Sono sicuro che Obama sia nelle condizioni di poter garantire quella risposta immediata. Nel senso che l’intelligence e le polizie americane dispongono di strumenti investigativi di alti livelli, diversi dai nostri, e che in casi di emergenza come questo risultano senza dubbio più incisivi.

Le bombe contenevano anche pezzi di metallo: ci sono gli estremi per ipotizzare un firma in calce all’atto?
Credo proprio di sì, sono specialisti che utilizzano anche modalità peculiari di costruzione dell’ordigno: si tratta di una serie di elementi in base ai quali tracciare l’identikit degli autori e comporre una valutazione complessiva.

La prima reazione è stata dei salafiti giordani che sul web hanno esultato: “Felici dell’orrore americano”. Il Medio Oriente torna ad infiammarsi?
Credo che in casi simili, anche questo tipo di rivendicazione, proprio perché non ritenuta immediatamente attendibile ma al vaglio delle ipotesi investigative, deve essere considerata per quello che è: ovvero un’uscita che sarà approfondita. Ma ribadisco: è ancora troppo presto per potervi attribuire dell’autenticità.

Al momento i Talebani negano un loro coinvolgimento: sbaglia chi guarderebbe più a Oriente?
Ritengo che oggi dovremmo davvero mantenere aperte tutte le possibilità investigative. E ciò almeno fino a quando l’Fbi non scioglierà le tipiche perplessità iniziali.

Qualcuno si spinge a dire che John Kerry non avrebbe lo stesso polso di Hillary Clinton…
Credo che l’attuale Segretario di Stato americano sia una personalità di assoluta autorevolezza, inoltre credo che le comparazioni non aiutino in alcun caso a comprendere la capacità attuale del singolo o di un determinato responsabile. Comunque sono assolutamente certo che Kerry gestirà questa dolorosa vicenda così come avrebbe fatto il suo predecessore, avendo come base il potere attribuitogli dalla legge. Che negli Stati Uniti è molto più evidente rispetto ad altri ordinamenti.

@FDepalo


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