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Pd sotto shock: Prodi si ritira, Bindi si dimette

Pochi minuti dopo il mancato quorum, Romano Prodi rassegna pubblicamente le dimissioni dalla corsa a capo dello Stato. Al quarto scrutinio del Parlamento in seduta comune per l’elezione del presidente della Repubblica, l’ex presidente del Consiglio si è ferma a soli 395 voti, ben lontano dalle 504 preferenze necessarie. Il Partito Democratico è sotto shock. Tutti attendono la reazione di Pierluigi Bersani.

IL RITIRO DI PRODI
Prodi ritira la sua candidatura. “Oggi mi è stato offerto un compito che molto mi onorava anche se non faceva parte dei programmi della mia vita. Ringrazio coloro che mi hanno ritenuto degno di questo incarico. Il risultato del voto e la dinamica che è alle sue spalle mi inducono a ritenere che non ci siano più le condizioni“. Lo dice Romano Prodi in una nota.

L’ex presidente del Consiglio aggiunge: “Chi mi ha portato a questa decisione deve farsi carico delle sue responsabilità“, scagliandosi contro chi lo ha candidato senza assicurargli l’elezione.

LE DIMISSIONI DI ROSY BINDI
Il 10 aprile ho consegnato a Pierluigi Bersani una lettera di dimissioni da presidente dell’Assemblea nazionale del Pd. Avevo lasciato a lui la valutazione sui tempi e i modi in cui rendere pubblica una decisione maturata da tempo. Ma non intendo attendere oltre. Non sono stata direttamente coinvolta nelle scelte degli ultimi mesi ne’ consultata sulla gestione della fase post elettorale e non intendo perciò portare la responsabilità della cattiva prova offerta dal Pd in questi giorni, in un momento decisivo per la vita delle Istituzioni e del Paese“. Lo rende noto con un comunicato Rosy Bindi.



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