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Micromega e Travaglio organizzano il governo-ombra Rodotà

Un governo ombra guidato dal giurista Stefano Rodotà, per tenere il fiato sul collo di Popolo della Libertà e Partito Democratico, uniti nell’ennesimo “inciucio”.
È la proposta che Paolo Flores D’Arcais, direttore di Micromega, lancia dalle pagine del Fatto Quotidiano di Antonio Padellaro e Marco Travaglio.
Una modalità, quella dello “shadow cabinet”, che il filosofo friulano richiama alla democrazia anglosassone, ma che in realtà non è inedita nemmeno in Italia; furono prima il segretario del Partito Comunista italiano, Achille Occhetto e poi quello del Pd, Walter Veltroni, a importarli nella Penisola. Ora D’Arcais la ritiene l’unica strada per fare una vera opposizione all’esecutivo bipartisan guidato da Enrico Letta.

L’APPELLO AL GIURISTA
Sarebbe – scrive D’Arcais – dimostrazione di grande caratura istituzionale e coerenza democratica, oltre che di lungimirante intelligenza tattica, se i parlamentari del M5s si riunissero oggi… per chiedere solennemente a Stefano Rodotà (candidato grillino sconfitto nella corsa alla presidenza della Repubblica) di formare il governo ombra di Sua Maestà il popolo sovrano”.

L’INCOERENZA DEL PD
Per il direttore di Micromega, quello che si va profilando è un esecutivo che non rappresenta i desideri dei cittadini, soprattutto a causa dell’incoerenza dei democratici. “Nell’Italia dell’Inciucio – crede il filosofo – a differenza che in Albione, il governo Letta jr. rappresenta la minoranza del paese, anche se verrà plebiscitato dagli scranni di Montecitorio e Palazzo Madama. La metà dei parlamentari che quegli scranni occupa è stata eletta nelle liste del Pd, da cittadini che avevano udito Pierluigi Bersani giurare “con Silvio Berlusconi mai, nessun accordo per nessun motivo” e promettere “una vera svolta”, più profonda (garantiva Bersani) di quella agitata da Grillo”.

CITTADINI TRADITI
A detta del filosofo, un governo ombra Rodotà sarebbe una risposta costituzionale, politica e istituzionale “al deprecabile “voltar gabbana” dell’intero ceto dirigente del Pd, che ha ingiuriosamente stracciato la parola data agli elettori e tradito la loro inequivoca volontà. Allargando a baratro il fossato profondissimo che già divide i cittadini dal Palazzo”.

UN SOSTEGNO TRASVERSALE
Un governo ombra Rodotà otterrebbe non solo il sostegno di M5s e Sel, ma anche della pattuglia dei dissidenti del Pd” – sottolinea D’Arcais – che troveranno indecente condividere il governo con Mussolini e Santanchè, Cicchitto e Scilipoti”. E soprattutto, ritiene, garantirebbe che “la sacrosanta protesta popolare, che le misure del governo Letta jr./Alfano non faranno che alimentare e invelenire, saranno incanalate nell’alveo propositivo del vero riformismo, altrove introvabile”.


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