È un messaggio di speranza, quello inviato il giorno del Primo Maggio da Papa Francesco nella Messa a Santa Marta.
Il Pontefice – secondo quanto riferisce Radio Vaticana – ha voluto esaltare il valore intrinseco del lavoro, portatore di dignità.
“Tanti – ha detto il Papa – sono quelli che vogliono lavorare e non possono. Quando la società è organizzata in modo che non tutti hanno la possibilità di lavorare, quella società non è giusta”. Perché, ha sottolineato, è “il lavoro ci dà la dignità, invece quelli che non lavorano non hanno questa dignità”.
Poi un appello contro la precarietà: “La dignità non ce la dà il potere, il denaro, la cultura, no! La dignità ce la dà il lavoro!” e un lavoro degno, perché oggi tanti “sistemi sociali, politici ed economici hanno fatto una scelta che significa sfruttare la persona”.
Non poteva mancare un richiamo alla politica alla quale il Pontefice chiede di “fare ogni sforzo per dare nuovo slancio all’occupazione, di preoccuparsi per la dignità della persona”.
“Il lavoro – ha detto il Papa ai fedeli – fa parte del piano di amore di Dio: noi siamo chiamati a coltivare e custodire tutti i beni della creazione e in questo modo partecipiamo all’opera della creazione. Il lavoro è fondamentale per la dignità delle persone, ci unge di dignità ci rende simili a Dio che ha lavorato, lavora, agisce sempre”.
Infine il Pontefice, nell’udienza del Primo Maggio, fa riferimento alle “difficoltà che in vari Paesi incontra il mondo del lavoro e dell’impresa”.
“Penso – dice stigmatizzando le storture del capitalismo moderno – a quanti sono disoccupati molte volte a causa di una concezione economicista della società che cerca il profitto egoista al di fuori dei parametri della giustizia sociale”, ha detto Bergoglio aggiungendo: “Vi invito alle solidarietà” e comunque a “non perdere la speranza”.