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Il Def “berlusconiano” di Beppe Grillo

La politica economica del governo Letta? Da mandare al macero secondo il Movimento 5 Stelle, che ha elaborato un testo di circa 30 pagine per criticare il Documento di economia e finanza in discussione nella Commissione speciale di Camera e Senato.

In una bozza visionata dall’Huffington Post, i parlamentari pentastellati toccano quasi tutti gli aspetti della Grillonomics: dalla necessità di rinegoziare il Trattato di Maastricht all’abolizione del Fiscal compact, dall’eliminazione dell’Imu sulla prima casa alla Bce a stampare moneta come prestatore di ultima istanza.

Tutto già sentito? Probabilmente, perché a spulciare le proposte grilline ci si accorge che facevano (quasi) tutte parte del programma elettorale del Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi.
Un’anomalia per un movimento che dice di collocarsi a sinistra (vedi la scelta di Stefano Rodotà a presidente della Repubblica), ma che poi nei fatti agisce nell’esatto contrario, come emerso in più d’una occasione.

Nel loro lungo documento – si legge sull’Huffington – i parlamentari a cinque Stelle toccano ogni capitolo del Def e del Piano nazionale di riforme, dal pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione fino alla questione fiscale. Sul pagamento dei 90 miliardi di debiti commerciali della Pa, i grillini sostengono che dovrebbe essere la Cassa depositi e prestiti, utilizzando il risparmio postale, a pagare la cifra. Poi, con i tempi necessari, dovrebbe farsi saldare dallo Stato.

Ma le idee proposte dai grillini sono davvero tante: no anche all’aumento dell’Iva da luglio, via la Tares, la nuova imposta sui rifiuti che sarebbe un doppione dell’Imu e via anche i bolli sui conti correnti introdotti dal governo Monti.

Come realizzare questo libro dei sogni? Per il Movimento 5 Stelle un inasprimento della Tobin Tax dovrebbe offrire le necessaria copertura finanziaria. E se per chi è all’opposizione come Grillo è facile “spararla grossa”, per il nuovo governo sarà più complicato far quadrare i conti.



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