Guglielmo Epifani eletto segretario del Pd con 458 voti favorevoli, pari all’85,8% dei consensi.
“Non ho potuto sottrarmi”. Con queste le parole spiega le ragioni del suo impegno come nuovo coordinatore per traghettare il partito al congresso di ottobre.
“Non ho cercato questo incarico” ha detto durante l’assemblea nazionale a Roma.
Parlando dell’esecutivo di larghe intese, l’ex segretario Cgil crede che “non c’era alternativa” aggiungendo che “se a chi ha un’opinione diversa su un passaggio difficile – riferendosi ai ragazzi di Occupy Pd intervenuti in assemblea – non si dà l’opportunità di discutere insieme lo si abbandona – ha spiegato Epifani – e noi non ce lo possiamo permette. A Letta dobbiamo dire che non abbiamo bisogno solo di sostenere lealmente il suo governo ma di ricostruire un consenso sociale intorno al suo governo perché così lo si rafforza”.
Epifani ha poi omaggiato tutti i precedenti segretari Pd: “Ringrazio Pier Luigi Bersani, e voglio ringraziare chi prima di lui ha retto il timone: Dario Franceschini e Walter Veltroni”.
UN PROGETTO FALLITO
Spazio anche per l’autocritica. “Tocchiamo con mano il potenziale fallimento del nostro progetto – ha detto il nuovo segretario nel suo intervento – perché se alla società italiana tu non offri uno strumento in grado di muovere una passione o rappresentare un interesse e tu sei visto come parte della crisi, quel partito non ha più nessuna funzione da svolgere. Per questo dobbiamo reagire, dobbiamo tornare in campo assolutamente al più presto possibile“.
Il Pd rischia di “toccare il fondo” ha rimarcato e “la responsabilità è di tutti“.
IN VISTA DEL CONGRESSO
Su come affrontare la nuova fase, Epifani crede che il Pd debba “recuperare senso di appartenenza” e non bisogna avere “paura del congresso. C’è bisogno di recuperare senso di appartenenza, serve la ricostruzione di una cultura politica e degli elementi fondativi del nostro stare assieme“.
L’ATTACCO AL PDL
Il nuovo segretario ha anche lanciato una stoccata al Popolo della Libertà, che oggi svolge in Lombardia una manifestazione contro la Magistratura.
“Oggi è una giornata in cui chi è a Brescia sta continuando a mettere mine”, ha detto. “La sfida è: questo è il governo del Paese o è quello degli interessi di qualcuno?“.