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Papa Francesco osserva lo Ior in trasparenza

La missione del team di otto porporati incaricati dal Pontefice lo scorso 13 aprile per aiutarlo nel governo della Chiesa e per studiare il progetto di riforma della Curia è già cominciata, nonostante la prima riunione collegiale sia stata fissata per l’inizio di ottobre. La decisione di Papa Francesco di istituire un gruppo di otto cardinali per consigliarlo nel governo della Chiesa universale e riformare la Curia romana fino ad ora si è accompagnata a ipotesi rivelatesi al più premature.

Consigli e suggerimenti ai cardinali
A confermare adesso l’avvio dei lavori è stato proprio il coordinatore, il cardinale honduregno Oscar Rodriguez Maradiaga, che a Parma a margine della cerimonia in cui gli è stata consegnata una laurea honoris causa in “Affari internazionali e sviluppo” ha parlato anche di molti suggerimenti e indicazioni che stanno già arrivando dagli episcopati: “Posso dire che in America Latina c’è grande entusiasmo: vescovi e conferenze episcopali stanno portando consigli, documenti, dati e questo farà un gran bene a tutta la Chiesa. È chiaro che i consigli che gli otto ‘saggi’ nominati dal Papa stanno ricevendo riguardano sia il governo della Chiesa universale sia il progetto di revisione della Curia romana”, si legge sul Gazzettino di Parma. 
Quella tra il cardinale honduregno e Papa Bergoglio è un’amicizia di lunga data e i due si incontreranno domani. In una intervista al Messaggero l’arcivescovo di Tegucigalpa e presidente di Caritas Internationalis spiega che la prima missione della commissione che inizierà a lavorare a ottobre, comunque, sarà “la revisione della costituzione Pastor Bonus, relativa al funzionamento della Curia, che è un lavoro che non si fa in una notte”.
E che le riforme includeranno anche lo Ior sembra ormai certo: “Dovremo acquisire le carte necessarie e le informazioni sull’attività interna. Servirà per capire. Non si può, infatti, procedere senza avere in mano quei dati”, afferma Maradiaga al Messaggero .

In nome della trasparenza
Per il porporato la crisi globale è nata “per cupidigia, mancanza di trasparenza e delitti finanziari”. Intervistato dal Corriere della Sera il cardinale spiega poi che sullo Ior “a priori non potrei dire nulla. Però io non penso che il problema sia la chiusura, almeno adesso. Ma una ridefinizione sì. La trasparenza sarà sempre un grande bene, le cose misteriose non vanno bene”. L’ipotesi di una possibile chiusura dell’Istituto di opere di religione per mano di Papa Francesco aveva infatti destato molto clamore, soprattutto quando ad avvalorarla erano state proprio le parole pronunciate da Bergoglio durante un’omelia nella chiesa di Santa Marta.
“Quando, prima del Conclave, noi cardinali abbiamo chiesto informazioni – ricorda il cardinale nell’intervista – loro ci hanno detto: ‘Lo Ior non è una banca ma è una fondazione’. E allora come mai, nel corso del tempo, si è presentato e ha agito come fosse una banca?”, commenta il cardinale al Corriere.



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