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Milena Gabanelli e Beppe Grillo, storia di un amore contrastato

Milena Gabanelli ha fatto infuriare i grillini. La giornalista Rai, scelta dai 5 stelle alle Quirinarie per rappresentare il movimento alla presidenza della Repubblica, è divenuta in poche settimane una quasi nemica.
La puntata di Report in onda ieri era dedicata ai finanziamenti ai partiti.
Un parte della trasmissione ha toccato anche il movimento di Grillo. Se da un lato è vero che il M5S è stato uno dei pochi ad autofinanziarsi esclusivamente con donazioni e introiti alternativi, Report ha evidenziato che il partito ha ancora molto da lavorare sul piano della trasparenza.

LE DOMANDE SENZA RISPOSTA
Difficile – diceva la trasmissione – fare una stima del ricavo in pubblicità. Attendiamo l’ultimo bilancio della società di Gianroberto Casaleggio sperando che non sia generico come quello del 2011. Chi avrebbe potuto dirci a quanto ammontano i guadagni dell’ultimo anno, quello del boom, è proprio Casaleggio, che ha preferito non rilasciare l’intervista”.

L’autrice dell’inchiesta, Sabrina Giannini, ha evidenziato che “Grillo è titolare del blog e del simbolo del movimento. Questo – ha sottolineato – è il primo caso di un movimento politico che pubblicizza sotto il proprio simbolo un prodotto commerciale, perché il blog è anche questo”, oltre a essere l’unico strumento autorizzato di comunicazione del movimento, sotto il controllo esclusivo di Grillo e della Casaleggio Associati.

Tutti questi elementi hanno indotto la Gabanelli a chiedere pubblicamente se poiché “l’house organ del movimento di fatto è il blog e la voce politica passa da lì, i proventi vanno anche al movimento oppure no?”.

LA RABBIA DEI GRILLINI
Le richieste della giornalista hanno scatenato le reazioni dei militanti e dei frequentatori del blog. Tra i commenti più accesi e votati quello di maxrocco che scrive “Cara gabanelli, dicci TU INVECE chi ti ha costretto a fare quel servizio SU REPORT SENZA CONTRADDITTORIO perchè, altrimenti, sei anche tu della stessa “ciruma” di quei giornalisti di MERDA, PAGATI E SERVI DEI LORO SPONSOR POLITICI”.
E poi tanti epiteti più o meno condivisi: “traditrice”, “ingrata”, “giornalista di regime”, “amica del Pd-l”.

I CASI PRECEDENTI
In realtà le critiche dei grillini sono solo le ultime in ordine di tempo per la trasmissione di Milena Gabanelli. Nel corso degli anni e delle tantissime inchieste realizzate, Report ha rischiato più volte di chiudere a causa delle denunce di chi si sentiva leso dai contenuti della trasmissione. Tutte le denunce si sono concluse con un nulla di fatto, ma hanno confermato l’immagine di un programma non schierato politicamente.
Celebri i casi e i tempismi elettoralmente poco felici che hanno riguardato prima il centrosinistra (il caso dell’assessore all’urbanistica della giunta Veltroni, Roberto Morassut, e quello più recente sul crack del Montepaschi di Siena) e poi il centrodestra (presunte irregolarità nella gestione del sindaco Gianni Alemanno).
Della presunta poca trasparenza nella gestione del movimento di Grillo si erano già occupate più volte diverse testate online, compresa Formiche.net. Desta perciò stupore la sorpresa con la quale la base grillina ha accolto il servizio di Report.

CRITICATA PERCHÉ LIBERA?
Alla rabbia dei militanti si è invece contrapposta la solidarietà dei colleghi. Carlo Tecce, giornalista del Fatto Quotidiano, testata ritenuta vicina al movimento del comico, ha twittato il suo pensiero ironico, ma non troppo. Il “M5S – ha scritto – aveva scelto Gabanelli perché fa bene il suo mestiere, ora indaga sul sito di Grillo e diventa traditrice. Una diaria vi seppellirà”.

 


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