“Negare che ci sia un’emergenza lavoro vorrebbe dire ignorare la realtà”. A crederlo è Alberto Brandani (nella foto) presidente di Federtrasporto di Confindustria e della Fondazione Formiche, con una lunga esperienza nel mondo di assicurazioni, banche e società.
LE RICHIESTE DEGLI INDUSTRIALI
“Non posso che condividere e apprezzare le parole dette dal presidente della mia associazione, Giorgio Squinzi. In primo luogo perché negli anni trascorsi da presidente di Federtrasporto ho partecipato a tutti i lavori e condiviso con lui le esigenze del settore che rappresento, poi convogliate nelle sua relazione all’assemblea. Potremmo anche discutere dei toni, per alcuni troppo drammatici, ma rimane il fatto che il mondo produttivo e del lavoro nel suo complesso vive una fase di estrema emergenza che non può essere ulteriormente ignorata”.
Una foto di Giorgio Squinzi
LE PAROLE DI SQUINZI
Secondo il presidente di Federtrasporto, non è il tempo di perdersi dietro polemiche, ma bisogna guardare con determinazione e coraggio a ciò che è utile per il Paese. Compresa la consapevolezza della profondità della crisi economica. “Giorgio Squinzi ha raccolto e fatto sue le esperienze di tanti imprenditori e con i suoi discorsi le ha amplificate. Non è vero che non abbia al centro della sua azione la manifattura, come detto da alcuni, ma semplicemente è consapevole del fatto che in una crisi sistemica come questa, c’è bisogno che ogni segmento funzioni e torni a crescere: dalla grande industria alle Pmi, dalle infrastrutture ai trasporti“.
IL FATTORE TEMPO
Per Brandani il vero nemico adesso si chiama tempo. Bisognerebbe dare risposte immediate e affrontare i punti nodali, che per il presidente di Federtrasporto sono tre.
“Innanzitutto – sottolinea – sbloccare immediatamente, entro un mese, i debiti della Pubblica Amministrazione, quantomeno i 40 miliardi di euro del 2013. Sembrava già cosa fatta durante il governo Monti e invece è ancora lettera morta. Come mai? Poi servirebbe procedere subito a modifiche della legge Fornero che agevolino l’entrata nel mondo del lavoro, per offrire subito una risposta sul fronte dell’occupazione. Infine dare corso a un grande piano infrastrutturale, che non vuol dire necessariamente costruire nuove opere, ma anche fare manutenzione di quelle esistenti”.
Il discorso del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi