“Al di là delle certe quanto maliziose strumentalizzazioni che ha subito e subirà questa storia, tengo a precisare in quest’aula di Tribunale e una volta per tutte che il mio è stato un sentimento d’amore vero nei confronti di Silvio Berlusconi”. È stata questa l’intima confessione di Nicole Minetti nel corso delle dichiarazioni spontanee rese al cosiddetto processo “Ruby bis” in corso a Milano.
Minetti ha sottolineato che “era chiaro, avendo noi una relazione sentimentale, che egli sarebbe stato felice di aiutarmi”, spiegando che “avevo espresso il desiderio di cimentarmi in politica e quasi per caso, si presentò un’occasione importante durante la preparazione delle liste per le elezioni del Consiglio Regionale in Lombardia: il presidente mi disse che don Verzé, l’allora rettore del San Raffaele, avrebbe avuto piacere di avere un esponente del suo istituto all’interno del Consiglio e siccome lo stesso Don Verzé in più occasioni si era espresso con giudizi lusinghieri nei miei confronti venne quasi spontaneo pensare a me”.
“E’ inutile dire che con una gioia pari alla inconsapevolezza decisi di accettare la proposta” ha concluso Minetti che diventò consigliere regionale pidiellino “grazie al listino bloccato”.
Minetti ha ricostruito in aula di aver incontrato per la prima volta Silvio Berlusconi nel 2008 a una fiera dove lei lavorava “come hostess”, ma di averlo conosciuto “nel febbraio 2009” durante una visita dell’allora premier nel reparto di dermatologia dell’ospedale San Raffaele “che stavo frequentando in vista di un esame”.
“Nacque così, da prima un rapporto di grande amicizia che successivamente sfociò in una relazione sentimentale, che io ritenni sempre esclusiva e che si concluse sul finire di quell’anno anche se i rapporti di amicizia continuarono ad essere di straordinario affetto e grandissima amicizia”, ha detto Minetti.