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Cosa si sono detti Papa Francesco e Napolitano

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stato ricevuto oggi in visita ufficiale da Sua Santità Francesco. Il Capo dello Stato e Papa Francesco si erano già incontrati il 19 marzo scorso nella Basilica di San Pietro in occasione della Messa di inaugurazione del Pontificato.

All’inizio del colloquio Giorgio Napolitano e il Papa hanno parlato del tempo. Il capo dello Stato ha rotto il ghiaccio parlando di “un maggio insolitamente freddo e piovoso a Roma” quindi ha chiesto al Pontefice del clima di Buenos Aires in questo periodo. Subito dopo le telecamere e la stampa sono uscite dalla sala della Biblioteca, per il colloquio privato, durato circa 25 minuti, tra papa Francesco e il presidente Giorgio Napolitano nella Sala della Biblioteca. Al termine è entrata la delegazione italiana e sono iniziati i discorsi.

La difesa della libertà religiosa

“E` un dovere di tutti difendere la libertà religiosa e promuoverla per tutti”, ha detto Papa Francesco dopo l’incontro con Napolitano, che ha dichiarato: “Il principio della libertà religiosa è ancora oggi troppo spesso negato e calpestato ed è nostro dovere prenderne le difese ovunque, specie dove è colpita la libertà e la vita dei cristiani”.

L’impegno politico

“In un momento di crisi come l`attuale è dunque urgente che possa crescere, soprattutto tra i giovani, una nuova considerazione dell`impegno politico, e che credenti e non credenti insieme collaborino nella promozione di una società dove le ingiustizie possano essere superate e ogni persona venga accolta e possa contribuire al bene comune secondo la propria dignità e mettendo a frutto le proprie capacità”, ha poi affermato Papa Francesco. L’Italia non deve perdere la speranza e deve superare le divisioni per crescere nella giustizia e nella pace, è stato il messaggio di Papa Francesco al nostro paese.

L’affetto degli italiani per il Papa

“L’affetto degli italiani mi ha fatto sentire di nuovo a casa”, ha rivelato Bergoglio al Presidente della Repubblica. Rinnovando il “ringraziamento per questo incontro tanto gradito”, il Pontefice ha voluto anche “esprimere la riconoscenza a Lei e a tutti gli italiani per l`affetto caloroso con cui mi hanno accolto dopo la mia elezione: mi hanno fatto sentire di nuovo a casa! Possa l`Italia essere sempre una casa accogliente per tutti – ha aggiunto Papa Bergoglio -! Per questo assicuro la mia preghiera, mentre di vero cuore benedico Lei e i Suoi cari, quanti sono al servizio della cosa pubblica e l`intero popolo italiano”. D’altra parte, Papa Francesco “è già divenuto figura familiare e cara agli italiani, e innanzitutto ai fedeli e ai cittadini romani ai quali ha voluto significativamente presentarsi innanzitutto quale loro Vescovo”, ha detto Napolitano.

I problemi del Paese

“Garantire e sviluppare l’impianto complessivo delle istituzioni democratiche”. Questo è l’impegno “non facile” che Papa Francesco ha auspicato possa essere perseguito da tutti i cittadini italiani e segnatamente da “noi cattolici”, come ha sottolineato ricordando come ad esso “nei decenni trascorsi proprio hanno contribuito in modo determinante, leale e creativo i cattolici italiani”.

Il nostro è un paese che, tra quelli pur classificati come “ricchi”, ha nel suo seno aree e fenomeni di povertà estesisi nei recenti anni di crisi come non mai da decenni. E’ tempo dunque di riflessione e di cambiamento, di solidarietà e di giustizia, con l’urgenza che il disagio di vasti strati sociali e in special modo la condizione giovanile fortemente richiedono”, ha commentato il Presidente della Repubblica.

“Il cambiamento che s’impone in Italia non può non toccare anche comportamenti diffusi, allontanatisi gravemente da valori spirituali e morali che soli possono ispirare la ricerca di soluzioni sostenibili per i nostri problemi, di prospettive più serene e sicure. E’ questo lo sforzo cui attendiamo con tenacia e senza mai cedere allo scoramento, senza mai smarrire la speranza”, ha concluso il capo dello Stato.



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