Elaborare e implementare politiche e pratiche per lo sviluppo sostenibile: nasce con questa mission Competere.EU, un nuovo pensatoio italiano con sede di Piazza San Salvatore in Lauro, a Roma.
Presidente del think tank è il docente di Business Administration alla John Cabot University Pietro Paganini mentre il Segretario Generale è il consulente di comunicazione strategica e management organizzativo Roberto Race.
L’obiettivo del think tank è di essere di supporto alla politica, alle istituzioni ed al mondo del lavoro nel favorire l’innovazione sociale e dei processi economici, e il confronto tra idee.
L’approccio sarà di tipo anglosassone, agendo contemporaneamente su tre livelli: la ricerca, attraverso la diffusione di pubblicazioni e la promozione di conferenze o seminari, l’interazione con la società civile per creare consapevolezza sulle campagne che Competere.EU metterà in campo e il confronto con il mondo politico ed istituzionale per la costruzione di percorsi politici e legislativi condivisi.
Parlando delle prospettive economiche del Vecchio continente, i fondatori del pensatoio si dicono certi che “l’Italia e l’Europa in generale hanno uno straordinario potenziale innovativo e creativo, ma inespresso. Per di più, soprattutto l’Italia – sottolineato – ha un modello di sviluppo conservativo che non è più in grado di competere. Siamo schiacciati dai paesi in via di sviluppo che producono a costi bassissimi e che oggi stanno sviluppando anche grandi competenze, e i paesi che innovano”. L’ Europa, proseguono, può perseguire “una sola via delle due, la seconda”.
Il nuovo pensatoio punta tutto su un approccio “3.0” che, nelle intenzioni, alla forma tradizionale proverà a favorire il contributo esterno, coinvolgendo individualità che per competenze, interessi e genialità, vogliono partecipare alla costruzione delle iniziative.
Competere.EU inizierà nei prossimi giorni le proprie attività con il monitoraggio su come le istituzioni e le aziende si stanno preparando alla grande sfida di Expo 2015, la presentazione di un rapporto sulla proprietà intellettuale ed un evento su come l’economia italiana potrà rilanciarsi grazie alla creazione di un mercato più attraente per i talenti e le aziende innovative, dando vita così al nuovo mercato del lavoro.
“Crediamo – aggiungono i responsabili della struttura – che il crowdsourcing sia un modello straordinario e necessario oggi, proprio per elaborare idee che non restino marginali. Il “Problema Paese” dell’Italia oggi è proprio il provincialismo e la marginalità: rischiamo di essere esclusi dai processi che sviluppano idee e prodotti. Non è solo una marginalità economica, ma culturale.
È un peccato vista la vitalità dei giovani”.