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Repubblica in guerra con Beppe Grillo. La versione di Paolo Liguori

È in atto un attacco mediatico senza precedenti contro il Movimento 5 Stelle”. La “confessione” resa su La7 dal giornalista Paolo Liguori ha fatto rapidamente il giro dei media italiani.

A rilanciarla dal suo blog anche il comico Beppe Grillo, che ha trovato nel giornalista Mediaset una sponda inaspettata per le sue tesi complottiste.

In una conversazione con Formiche.net, l’ex direttore di Studio Aperto e TgCom, racconta nomi e motivazioni che si nascondono dietro quella che ha definito un’azione concentrica, ma prevedibile, nei confronti dei Pentastellati.

IL PARTITO DI REPUBBLICA
Per Liguori non ci sarebbero dubbi: l’attacco contro i 5 Stelle arriverebbe dal centrosinistra e avrebbe un mandante, “il gruppo editoriale L’Espresso”.
Al di la dei meriti e dei demeriti di Grillo e dei grillini, i continui attacchi contro di loro sono dettati dal fatto che una certa sinistra non è riuscita nell’intento di trasformare il movimento da indipendente a suddito. I 5 Stelle hanno commesso molti errori, frutto anche dell’inesperienza, ma se non altro non hanno ancora fatto danni a questo Paese. Eppure, in modo esagerato, si è scatenata contro di loro una campagna violenta e incomprensibile. Quando si muove la macchina di Repubblica, che ha orchestrato questa campagna anti-grillina, crea attorno a sé un movimento enorme, perché tutti la seguono credendo che quella intrapresa da quella testata sia la strada giusta”.

L’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA
Secondo il giornalista di Mediaset, il Movimento 5 Stelle “non è la prima vittima del fuoco incrociato dei media di sinistra”. “Fossi nei panni di Grillo non mi lamenterei troppo del trattamento che gli riserva la stampa. Certo, questo caso conferma come in Italia la sinistra abbia un’egemonia sulla cultura e sul mondo dell’informazione. Ma bisogna anche essere consapevoli che in passato questa macchina del fango ha rovinato gente molto più forte o di spessore più elevato, come Rodolfo Pacciardi e Ignazio Silone, accusati ingiustamente di essere fascisti e persino Leonardo Sciascia, che quando si dichiarò indipendente dal Pci divenne mediaticamente uno scrittore di serie b. Si potrebbe scrivere una storia alternativa dell’Italia, correggendo queste storture”.

A DIFESA DEL PD
Questo attacco per Liguori, non sarebbe tuttavia così nascosto. “In alcuni momenti si è arrivato a rinfacciare a Grillo di non aver fatto un accordo con il Pd. Credo che la chiave di tutto sia in quell’episodio. Per questo dico che i grillini dovevano aspettarsi una vendetta di queste proporzioni. Sì, anche la destra li attacca, ma per altre ragioni. E lo fa comunque con un’altra intensità e altri mezzi. Quando si muove la sinistra, la sua forza mediatica può essere destabilizzante”.

Paolo Liguori confessa l’attacco mediatico al M5S (fonte video: La Cosa)


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