Goccia a goccia, il fiume carsico delle tensioni interne scava un solco sempre più profondo nel Movimento 5 Stelle.
Dopo diverse epurazioni e abbandoni spontanei, l’ennesima spaccatura è arrivata oggi nel corso della votazione per il nuovo capogruppo al Senato, destinato a sostituire l’uscente Vito Crimi.
A spuntarla è stato Nicola Morra (a destra nella foto), che ha avuto la meglio su Luis Alberto Orellana (a sinistra); per lui 24 voti contro 22. Due le schede bianche.
Sul nome di entrambi si è giocata una partita tutta interna ai 5 Stelle, tesa a “pesare” l’influenza delle due correnti del movimento. Morra è considerato un uomo del cerchio magico di Grillo e Casaleggio, mentre Orellana ha un passato da attivista molto vicino al mondo della sinistra radicale.
Questo ha caratterizzato lo scontro tra i due come un referendum tra la linea grillina dell’isolamento e la richiesta di dialogo con altre forze politiche, Pd su tutte. A vincere per questa volta è stato Grillo, ma il margine è stato così esiguo da accendere un campanello d’allarme sulla proverbiale graniticità dei 5 Stelle.
IL RICHIAMO ALL’UNITÀ
Forse conscio della sua elezione “dimezzata”, il nuovo capogruppo, pur smentendo divisioni interne al movimento, ha provato a smorzare le polemiche.
“Luis (Orellana, ndr) – ha commentato Morra prendendo la parola dopo la proclamazione – sarebbe stato certamente meglio di me. Vi chiedo di essermi accanto, d’aiuto, di critica ma costruttiva e propositiva. La porta del mio studio sarà sempre aperta, insieme si cresce, da soli si va alla deriva”.
“Abbiamo avuto confronti aspri, ma l’asprezza – ha aggiunto Morra – non deve tradursi in altro”.
Poi un pensiero al cambio di rotta annunciato da Grillo: correggeremo il rapporto con i media. Morra era già intervenuto sul tema la settimana scorsa a Piazza Pulita da Corrado Formigli, su La7, dando prova di “ortodossia grillina”. Si era dichiarato favorevole a partecipare a trasmissioni televisive, ma non in format come i talk show, ma solo a interviste mirate.
LA TATTICA DI GRILLO
Chi non crede a una ritrovata unità grillina è lo scrittore e giornalista Giuliano Santoro, autore del recente saggio “Un Grillo qualunque” (Castelvecchi editore)
“A me sembra che anche in questo caso – dice a Formiche.net commentando l’elezione di Morra – si sia riproposto lo schema che Grillo ha sempre cercato di applicare. Ha voluto serrare le fila puntando sul “noi contro loro”. È stato questo richiamo all’ordine ad aver salvato Morra e ad aver condannato Orellana, che pur non essendo apertamente contro la linea di Grillo, è per storia personale molto vicino al mondo della sinistra, quindi facilmente strumentalizzabile all’esterno”.
ROTTURA IN VISTA?
Santoro vede addensarsi nubi sul cielo dei 5 Stelle. “Se è vero quello che trapela dopo il tracollo elettorale dei 5 Stelle, che hanno sofferto un po’ ovunque, anche in Sicilia, questa è solo la punta dell’iceberg. Grillo finora è riuscito a evitare che si svolgesse un’assemblea nazionale che desse ai grillini stessi la possibilità di contarsi e scegliere una linea comune. Questa necessità si è però sfogata nei consessi in cui loro possono incontrarsi, ad esempio nelle riunioni di gruppo, creando contrasti che giorno dopo giorno si acuiscono. Presto – ha concluso lo scrittore – credo sarà inevitabile una vera e propria spaccatura”.
Nicola Morra, l’intervista di Corrado Formigli a Piazzapulita (fonte video: La7)