Skip to main content

Ecco come Grillo guadagna attirando lettori sul blog

L’aspetto economico del blog di Beppe Grillo è uno dei temi più controversi nel dibattito politico italiano. Dei numeri (e dei guadagni) dell’unico organo ufficiale del Movimento 5 Stelle – e della rete ad esso collegata – si conosce poco o nulla.
Un’inchiesta di Report, il programma condotto da Milena Gabanelli, ha provato a portare alla luce alcune ombre nella gestione del sito, ma con scarsi risultati.

I MESSAGGI DI GRILLO
A spiegare qualcosa in più su come il blog del comico sviluppi parte della sua impressionante mole di traffico – da cui derivano molte delle entrate non solo del suo sito – ci ha pensato Massimo Mantellini.
È un po’ di temposcrive l’esperto di tecnologia sul suo blogche Beppe Grillo ha iniziato ad utilizzare Twitter (dove ha oltre 1 milione e 200 mila follower) in maniera piuttosto originale. L’esempio migliore di questa nuova strategia è questo di oggi. Grillo scrive un tweet di una riga dai toni urgenti e sulla cui natura non fornisce alcuna informazione”.

LA REAZIONE DEI FOLLOWER
Allarmato da tanto mistero, “il milione di follower – scrive Mantellini – si preoccupa e tosto clicca il link. Il link porta a TseTse, aggregatore di notizie di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio (discretamente imballonato di pubblicità come il blog di Grillo stesso) dove però si scopre che la notizia non c’è”.

L’OBIETTIVO DI GRILLO
Il pubblico della Rete – rileva il giornalista – “viene esortato a cliccare un nuovo link che conduce ad un altro sito web, cadoinpiedi.it, sito di giornalismo partecipativo di Chiare Lettere (l’editore dei libri di Grillo e di Travaglio), partecipata da Il Fatto Quotidiano e legata a Casaleggio Associati, dove finalmente può raggiungere la notizia vera e propria e dove si scopre che la notizia (una notizia piuttosto marginale per altro) è un tweet. “.

UN’OPERAZIONE DI MARKETING
Per Mantellini, “le ragioni di tutta questa inutile e pianificata peregrinazione online sono evidenti e discretamente misere. Non c’è alcuna produzione di senso o di contenuti ma solo trucchetti per guadagnare qualche soldo alle spalle dei propri fans creduloni. Marketing di bassissima lega – chiude causticamente – vecchio di dieci anni, applicato alla comunicazione politica”.

COME L’ANELLO DI UNA CATENA
Secondo il sito Squer, quella di Grillo non è altro che “una catena di Sant’Antonio social… dove ciò che sta in mezzo serve soltanto all’anello iniziale e finale della catena, che sono poi la stessa persona, ovvero il capo del Movimento 5 stelle, e il suo mini impero mediatico”.

IL NETWORK AMBIENTALE
A dare una definizione della strategia mediatica grillina era stata anche l’Unità. Il quotidiano diretto da Claudio Sardo ha dedicato un’inchiesta al sistema di giornali, case editrici, siti web, giornalisti e trasmissioni televisive che riconducono all’universo dei 5 stelle, di fatto un vero e proprio polo alternativo dell’informazione. Il sistema messo in piedi da Gianroberto Casaleggio è quello che in gergo tecnico viene definito “network ambientale”. Per realizzarlo il guru ha prima individuato un pubblico di riferimento, in questo caso una base di scontenti ingigantita dalla crisi economica. Poi ha creato i presupposti perché al blog di Beppe Grillo si collegassero in un modo o nell’altro tutti quei prodotti editoriali che avevano la stessa linea di coerenza, creandone anche di nuovi: il già citato TzeTze, Cadoinpiedi, Chiarelettere, Servizio Pubblico e Il Fatto Quotidiano, che non a caso fu definito da Grillo, critico verso la stampa italiana, come “l’unico giornale che si può leggere”.

LE REAZIONI DELLA RETE
Molte e disparate le reazioni su Twitter al post di Mantellini.

Per il giornalista del Post Francesco Costa (@francescocosta), “Il web marketing di Beppe Grillo rivela anche cosa pensa dei celebrati utenti della rete: gente da prendere in giro”.

Ironico (ma non troppo) il commento dell’avvocato Massimo Melica (@MassimoMelica), specializzato in diritto applicato alle nuove tecnologie, che dello stratagemma di Grillo scrive: “Se deve essere la nuova forma di finanziamento ai partiti torniamo al vecchio sistema che è meglio”.

Stringata l’analisi del blogger Alessio Jacona (@alessiojacona), per il quale Grillo “guida i click dei suoi follower su pagine vuote di contenuti ma piene di pubblicità”.

Grillo attacca i giornalisti (fonte video: Adnkronos)


×

Iscriviti alla newsletter