Oggi si apre il G8. L’appuntamento è a Lough Erne in Irlanda del Nord e avrà tra i suoi temi il contrasto alla disoccupazione giovanile. Un’impronta forte voluta dal premier Enrico Letta sul summit per il suo debutto al summit dei grandi della terra, riferiscono fonti governative alle agenzie di stampa.
Il ritorno alle origini
Un G8 che per volontà del primo ministro britannico David Cameron costituirà un ritorno alle origini a quel clima informale che consente ai leader mondiali di affrontare a viso aperto tutte le questioni cruciali del momento, sulle quali anche nei mesi successivi i “grandi” potranno esercitare influenza.
Il G8 per il G20
Concretizzando il tutto in un comunicato finale che si annuncia “agile, snello e puntato sulla dimensione economica”, in modo da rendere il G8 complementare con il G20 dopo che negli ultimi anni il boom degli emergenti ha offuscato il format più ristretto.
Contro la disoccupazione
Da palazzo Chigi rivendicano a Letta avere “fortemente voluto” un riferimento esplicito nel comunicato finale del G8 all’obiettivo di aggredire il fenomeno della disoccupazione, soprattutto giovanile, per mettere in sintonia l’incontro degli otto grandi con il Consiglio Ue di fine mese il G20 di settembre.
L’agenda di Cameron
L’agenda fissata da Cameron si snoderà lungo i vari temi puntando in ognuno di essi a risultati in termini di trasparenza ed equità: lotta all’evasione e all’elusione fiscale, finanza, benefici per i paesi in via di sviluppo dall’estrazione di materie prime nei loro territori, sicurezza alimentare.
Gli incontri di Letta
Letta avrà in ogni caso oggi e domani l’occasione per incontrare nuovamente i leader europei e per parlare per la prima volta faccia a faccia con il presidente americano Barack Obama. Nessun bilaterale fissato ufficialmente, ma la certezza che nel clima informale di Lough Erne i due potranno parlare di persona dei temi del vertice e soprattutto della lotta alla disoccupazione, su cui Obama ha già assicurato il suo sostegno nel corso della conversazione telefonica avuta subito dopo l’insediamento di Letta a palazzo Chigi.
Colloqui con Putin
Tra i colloqui è dato per sicuro anche quello con il presidente russo Vladimir Putin, in cui si parlerà de temi dell’agenda internazionale ma anche degli “eccellenti” rapporti bilaterali che saranno presto al centro del vertice italo-russo che sarà ospitato in Italia. Ma la presenza di Putin sarà soprattutto “un’importante opportunità” per discutere della situazione della Siria che sta creando “crescente allarme” dal punto di vista democratico e sociale di un conflitto di cui “non si vede la conclusione” con “numeri impressionanti di profughi”. Si parlerà anche del processo di pace in Medi Oriente e di Libia, paese in cui “continua a preoccupare l’instabilità” e dove l’Italia punta ad un “rafforzamento delle istituzioni” per “dare più sicurezza ai cittadini libici e cogliere al meglio le opportunità di crescita”.